"Bruxelles impone target ecologici ma ci tratta come animali da macello", l'atto d'accusa della lobby Ue degli agricoltori
Il leader del Copa Cogeca attacca la Commissione: "Non siamo stati tutelati quando sono stati scelti gli obiettivi verdi". E chiedono una valutazione d’impatto globale
Scegliendo di imporre obiettivi verdi senza intraprendere una valutazione d'impatto globale, la Commissione europea sta lasciando il settore agricolo comunitario vulnerabile e con il fiato sospeso. "Siamo trattati semplicemente come carne da macello", ha accusato senza troppi giri di parole Pekka Pesonen, segretario generale del Copa-Cogeca, la lobby degli agricoltori Ue, durante un evento di Euractiv.
Per Pesonen, il problema principale è la mancanza di una valutazione chiara di quello che è il potenziale impatto complessivo delle misure previste da Farm to fork, la strategia lanciata dalla Commissione europea per la transizione ecologica del comparto agroalimentare. "L'esecutivo europeo non è all'altezza di fornire una panoramica completa degli impatti a breve e lungo termine del piano”, ha aggiunto.
La strategia, per il momento, non è ancora collegata direttamente alla Pac, la politica agricola comune. Ma il settore teme che lentamente gli obiettivi verdi entreranno di fatto nelle politiche rivolte al settore, direttamente o indirettamente. Secondo Carla Boonstra, capo del dipartimento dell'agricoltura presso la Rappresentanza permanente olandese a Bruxelles, solo perché l'adesione a Farm to fork è per ora volontaria “non significa che il settore non sia obbligato a raggiungere gli obiettivi, certamente dobbiamo raggiungerli tutti". E questo, secondo Tassos Haniotis, membro della Dg Agri (direzione della Commissione che, raccontano a Bruxelles, ha avuto qualche scontro interno con la direzione Ambiente) queste misure avrebbero un "impatto negativo a breve termine sulla produzione".