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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Il mercato crede nella carne creata in provetta, investimenti nel settore aumentati di sei volte

Aumenta il consenso non solo dei finanziatori, ma anche dell'opinione pubblica verso queste nuove tecnologie per il loro ridotto impatto ambientale, e perché sembrano non porre rischi alla salute umana

Le aziende che producono carne artificiale sono sempre di più e aumenta anche la fiducia degli investitori, tanto che i finanziamenti in questo settore sono cresciuti di sei volte nel 2020. Anche perché questo tipo di proteine alternative stanno ottenendo un largo consenso anche da parte dell'opinione pubblica, che sembra non spaventata e disposta a consumarle. Probabilmente questo consenso è dato dal fatto che la carne sintetica ha un impatto ambientale notevolmente più basso rispetto a quella ottenuta dagli allevamenti di animali, soprattutto se intensivi, che non solo contribuiscono al surriscaldamento globale ma consumano anche molta acqua.

Il Good Food Institute (Gfi), un ente di beneficienza focalizzato sulle proteine sostenibili, nel suo report annuale sul settore ha rilevato che le aziende di carne artificiale hanno ricevuto più di 300 milioni di investimenti nel 2020 e il numero delle industrie è aumentato del 43 per cento. Inoltre, uno studio pubblicato sulla rivista Foods ha rilevato che l'80 per cento delle persone nel Regno Unito e negli Stati Uniti sarebbe aperto al consumo di carne prodotta in fabbrica piuttosto che negli allevamenti. "I risultati suggeriscono che questa alternativa alle proteine animali sarà sempre più ampiamente accettata dal grande pubblico, in particolare dalle giovani generazioni", ha detto Keri Szejda, dell'Arizona State University negli Stati Uniti, che ha guidato l'indagine.

Le aziende di proteine animali artificiali stanno ottenendo sempre più finanziamenti che gli permettono di investire in nuove tecnologie e dando la possibilità di sviluppare prodotti quali equivalenti di pollo, manzo, ma anche tonno, aragosta, cavalo e canguro. Questi alimenti vengono creati in strutture sterili, senza l'utilizzo di antibiotici. Questo permette di ridurre notevolmente il rischio anche per la salute umana e un consumo eccessivo di carne convenzionale nei Paesi ricchi è considerato vitale per affrontare la crisi climatica. Come riporta il Guardian, sempre secondo il report di Gfi, molte industrie stanno investendo in strutture che gli permettono di produrre migliaia di chilogrammi di carne artificiale all'anno.

Tra queste c'è anche l'olandese Mosa Meat. Questa azienda sostiene che con una sola cellula di bovino può produrre un hamburger di circa 200 grammi. A credere fermamente in questo progetto olandese c'è il fondatore del colosso del food delivery Just Eat, che a febbraio ha annunciato di voler investire ben 10 milioni di dollari in Mosa Meat. Anche se la carne artificiale non è ancora disponibile sul mercato, tranne che a Singapore, dove a novembre è stata approvata la vendita, i suoi sostenitori ritengono che lo sarà presto, soprattutto perchè sostengono che il sapore sia identico a quella convenzionale. Acacia Smith, responsabile delle politiche presso Gfi Europa, ha dichiarato che il settore della in provetta "sta progredendo soprattutto al di fuori dell'Europa", aggiungendo che "per avere la possibilità di raggiungere i loro obiettivi climatici e porre fine alla deforestazione, i governi devono investire nella ricerca per rendere questo tipo di alimenti accessibili e convenienti".

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