rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

In Italia il pane costa di più che in Germania e Olanda. Coldiretti: "Colpa dell'import"

L'organizzazione degli agricoltori se la prende con le "speculazioni" e le "importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori"

In Italia il prezzo del pane è tra i più alti dell'Ue, circa il 14,5% in più rispetto alla media europea e superiore anche ai prezzi pagati dai consumatori di Germania e Olanda. E' quanto emerge dall'analisi di Eurostat sul 2019. Un fenomeno che, secondo Coldiretti, è "effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori". Stando all'associazione degli agricoltori, dal grano al pane il prezzo sale anche di 15 volte. 

"Oggi – sottolinea la Coldiretti – un chilo di grano tenero è venduto a meno di 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 3,1 euro al chilo, con un rincaro quindi di quasi quindici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito".

Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,22 euro, a Bologna si arriva addirittura a 4,72 euro, ma a Napoli si scende fino a 1,89, mentre a Roma si viaggia sui 2,63 euro, a Palermo sui 3,02 euro e a Torino sui 3,05 euro, secondo analisi Coldiretti su dati Osservatorio prezzi. "La forte variabilità da una città all’altra è peraltro una evidente dimostrazione che – sottolinea la Coldiretti – l’andamento del prezzo del pane dipende solo marginalmente dal costo del grano, con le quotazioni dei prodotti agricoli ormai sempre meno legate all’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più ai movimenti finanziari e dalle strategie speculative".

bread prices MS@1.5x-100-2

Il risultato è che gli agricoltori devono vendere ben 5 chili di grano per potersi pagare un caffè o una bottiglietta di acqua al bar. "La situazione del grano italiano stretto tra speculazioni di filiera ed importazioni selvagge – denuncia la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle difficoltà che deve affrontare l’agricoltura italiana".

Lo dimostrerebbe il fatto che "per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dai salumi fino ai formaggi, mentre il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale che assorbe la parte preponderante del valore secondo Ismea".

"C’è sicuramente un margine da recuperare per garantire un giusto compenso agli agricoltori, senza pesare sui cittadini – conclude Coldiretti - per realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto 'equo', basato sugli effettivi costi sostenuti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Italia il pane costa di più che in Germania e Olanda. Coldiretti: "Colpa dell'import"

AgriFoodToday è in caricamento