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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Nell'industria Ue della carne c'è un problema di sfruttamento (anche) dei lavoratori

L'industria vale oltre 223 miliardi di euro l’anno e impiega circa un milione di dipendenti, migliaia di loro fanno turni massacranti per paghe bassissime

Negli allevamenti intensivi non sono solo gli animali ad essere sfruttati, ma molto sopesso anche gli uomini. Da quando diverse fabbriche di carne sono diventate focolai di contagio da Covid-19, è aumentato in Europa l’interesse verso le condizioni dei lavoratori nel settore, e si è scoperto che troppo spesso sono precarie. Ora sindacalisti e politici stanno chiedendo un cambio di passo.

Lavoratori sfruttati

Il quotidiano britannico Guardian ha pubblicato un’inchiesta sulle condizioni di lavoro in un'industria che vale oltre 223 miliardi di euro l’anno e impiega circa un milione di dipendenti, e ha rivelato che migliaia di loro devono accontentarsi di paghe bassissime, sono costretti a turni anche di 12 ore, senza giorni di riposo, a lavorare anche se si feriscono, senza assicurazione sanitaria e vivendo in alloggi sovraffollati.

Il modello dei subappalti

L’industria europea della carne si poggia spesso sul lavoro esternalizzato: un sistema a due livelli dove le aziende produttrici non pagano direttamente i lavoratori bensì una variegata galassia di cooperative e agenzie subappaltatrici che a loro volta stipendiano la forza lavoro. Questo sistema risponde al cambiamento dell’industria della carne europea, che ha visto poche grandi aziende mandare fuori mercato le strutture piccole. Per rifornire con tonnellate di carne a basso prezzo la grande distribuzione e i servizi su ordinazione, migliaia di lavoratori affollano enormi mattatoi, spesso attivi 24 ore su 24. I sindacati europei vogliono vietare questo modello che legalizza il precariato e nega i diritti: per James Ritchie, del sindacato internazionale dei lavoratori alimentari, “è il modello di subappalti che sta al cuore dello sfruttamento e delle violazioni dei diritti nell’industria della carne in Europa”, dove i controlli sono ancora troppo blandi. “È un sistema veramente marcio”, concorda Nora Labo, sindacalista irlandese.

Le reazioni della politica

Per Katrin Langensiepen, eurodeputata dei Verdi, l’Ue dovrebbe bandire i subappalti in generale e puntare al salario minimo: “Se hai un impiegato che lavora per te, lo devi pagare, punto”. Tomas Zdechovsky  dei popolari sostiene che bandire i subappalti è eccessivo, ma occorrono assicurazioni che le aziende trattino tutti i lavoratori equamente. Ma secondo il commissario al Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, il problema sta nella mancata applicazione delle regole esistenti nell'Ue: “La legge europea è chiara: tutti i lavoratori assunti tramite agenzie e subappalti devono avere garantiti gli stessi diritti degli impiegati permanenti. Le autorità nazionali devono applicare queste regole”.

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