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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

"Alle famiglie povere solo olio 100% italiano", l'appello degli agricoltori al governo

Confagri denuncia l'elevato surplus di giacenze causato dalla pandemia di Covid e dalle relative misure di lockdown. E chiede di utilizzarle per coprire l'intera fornitura per il fondo nazionale per l'emergenza alimentare. Chiudendo la porta alle bottiglie comunitarie

Solo olio d'oliva 100% made in Italy per le famiglie indigenti che ricevono l'assistenza del fondo nazionale per l'emergenza alimentare. E' la richiesta lanciata al governo da Confagricoltura, che denuncia il grave stato di crisi in cui versa il comparto tricolore.

A causa degli effetti della Xylella e della crisi del Covid, secondo l'organizzazione degli agricoltori, i produttori si ritrovano "con un surplus di giacenze di oltre il 43% rispetto al 2019, mentre si avvicina il tempo della raccolta delle olive". Da qui l'appello all'esecutivo: “Occorre sostenere il settore – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - dando un segnale anche con un opportuno utilizzo del fondo emergenza alimentare sugli indigenti per eliminare ulteriore prodotto dal mercato. Per questo abbiamo chiesto" al ministero dell'Agricoltura "di emanare il bando 2020 restringendo al solo prodotto 100% italiano, a differenza del precedente, aperto a quello di origine comunitaria”.

La crisi Covid, continua Giansanti, "ha colpito pesantemente il settore olivicolo oleario, che scontava già a livello nazionale un momento di forte difficoltà sul mercato. Nella scorsa campagna, la presenza di grandi quantità di stock europei aveva depresso le quotazioni a fronte di una domanda sostanzialmente stabile. Inoltre, non dimentichiamo la lotta alla Xylella fastidiosa". Le misure messe a punto finora i frantoi, prosegue, "stanno cominciando a dare ristoro agli operatori in difficoltà, ma occorre procedere al più presto con l’attivazione di tutte le misure previste nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia che i produttori stanno attendendo da tempo. In particolare - conclude - è essenziale far ripartire la concertazione con le parti sociali attivando il Tavolo di coordinamento previsto dalla norma”.

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