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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Pac, vicino l'accordo sui sussidi agricoli: "Compiuti enormi progressi"

Si intravede la fine delle trattative sulla riforma della principale politica comunitaria che vanno avanti ormai da tre anni. Ma Greenpeace attacca: “Si continuano a sostenere pratiche nemiche dell'ambiente”

I negoziatori dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo sulle parti più controverse della politica dei sussidi agricoli, alimentando le speranze di un accordo sul pacchetto complessivo che si attende da ormai troppo tempo. I rappresentanti del Parlamento e del Consiglio Ue stanno tentando di porre fine a una lotta di tre anni sul futuro della Politica agricola comune (Pac), che spenderà 387 miliardi di euro, un terzo del bilancio 2021-2027 dell'Ue, in pagamenti a agricoltori e sostegno allo sviluppo rurale.

L'obiettivo è di destinare più denaro alle aziende agricole più piccole, piuttosto che sostenere le grandi imprese agroindustriali, e garantire che il denaro venga speso in modi che proteggano la natura e riducano il 10% dei gas serra dell'UE emessi dall'agricoltura. "Siamo molto vicini a un buon compromesso. Più vicini che mai. Abbiamo compiuto enormi progressi durante la notte sulle questioni più delicate", ha affermato il commissario Ue per l'agricoltura Janusz Wojciechowski, che ha partecipato ai colloqui. Come riporta la Reuters i negoziatori hanno concordato regole per imporre ai Paesi di spendere il 20 per cento dei pagamenti agli agricoltori dal 2023 al 2024, salendo al 25 per cento dei pagamenti tra il 2025 e il 2027, su "eco-schemi" che proteggono l'ambiente, secondo un documento visto dall'agenzia. Esempi di eco-schemi potrebbero includere il ripristino delle zone umide per assorbire CO2, o l'agricoltura biologica.

Eventuali fondi al di sotto di tali limiti che non dovessero essere spesi per gli eco-schemi dovranno comunque essere spesi per misure verdi in altre aree. Il Parlamento aveva chiesto una quota maggiore del 30 per cento, mentre il punto di partenza dei colloqui degli Stati membri era del 20. Altri accordi provvisori includono norme che richiedono ai Paesi membri di ridistribuire almeno il 10 per cento dei fondi della Pac alle aziende agricole più piccole. I Paesi potrebbero eludere questo requisito se utilizzano altri metodi per distribuire equamente i fondi.

Ma nonostante i progressi sono arrivate le critiche di Greenpeace, secondo cui questi avanzamenti continuano a non bastare. Quando si tratta di agricoltura, l'Ue non ascolta la scienza, i piccoli agricoltori e nemmeno i propri revisori dei conti, e ha adottato una politica che avvantaggia solo i baroni della terra e i più grandi attori agricoli”, ha attaccato Marco Contiero, il respondabile della politica agricola per l'associazione ambientalista. A suo avviso “questo accordo sulla Pac mantiene in gran parte le cose come sono”, in quanto “continua il disastroso finanziamento di carne e prodotti lattiero-caseari industriali che distruggono il nostro ambiente e fanno fallire le piccole aziende agricole al ritmo di mille al giorno”. I leader dell'Ue, ha concluso Greenpeace, “cercheranno di vendere la riforma come un successo ambientale, ma non ci facciamo ingannare dal greenwashing, e nemmeno il Parlamento deve farlo: i deputati devono votare contro questa Pac".

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