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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Lavoro

"I braccianti rumeni hanno salvato le campagne tedesche, serve un canale anche con l'Italia"

L'appello di Coldiretti affinché il governo apra un corridoio con la Romania per far fronte alla carenza di manodopera nei campi italiani. Anche Regno Unito e Francia hanno stretto accordi di questo tipo con Bucarest. Le regolarizzazioni dei migranti? "Non bastano"

Prima la Germania per salvare i suoi asparagi. Poi il Regno Unito. E adesso anche la Francia potrebbe aggiungersi alla lista dei Paesi europei che, in piena pandemia, hanno stretto accordi bilaterali con la Romania per consentire l'arrivo della forza lavoro più richiesta in questo periodo: i braccianti per la raccolta nelle campagne. All'appello manca l'Italia, nonostante anche gli agricoltori italiani denuncino la carenza di manodopera. Una carenza che, secondo Coldiretti, non verrà coperta con le regolarizzazioni. Da qui la richiesta dell'organizzazione di agricoltori al governo affinché si attivi con le autorità di Bucarest per creare un canale sul modello tedesco. 

“Va immediatamente aperto un canale di collaborazione con la Romania - dice Coldiretti - Parliamo di circa un terzo dei lavoratori stagionali impegnati in agricoltura", braccianti che "hanno costruito rapporti fiduciari con le imprese” e che garantiscono "professionalità ed esperienza alle imprese agricole". Nel 2019, sono stati circa 100mila gli stagionali arrivati in Italia dalla Romania. Una quota che secondo Coldiretti continua a essere necessaria anche a fronte dell'accordo raggiunto tra Pd e M5s sulle regolarizzazioni di migranti: "L'intesa raggiunta sulla regolarizzazione dei migranti non è risolutiva dei problemi del mondo agricolo anche per i tempi che non combaciano con quelli delle imprese", dice il presidente dell'organizzazione, Ettore Prandini.

Secondo Prandini, il governo deve anche aprire il più possibile il mercato alle opportunità di lavoro per gli italiani che rischiano il duro impatto occupazionale della crisi economica da coronavirus. Per questo “a livello nazionale – conclude Prandini - è ora necessaria subito una radicale semplificazione del voucher 'agricolo' che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne”, conclude.

Con il blocco delle frontiere in Italia secondo la Coldiretti sono venuti a mancare circa 200mila lavoratori stranieri assunti regolarmente che arrivavano temporaneamente in Italia per la stagione di raccolta per poi tornare nel proprio Paese. Dopo fragole, asparagi, carciofi, ortaggi in serra (come meloni, pomodori, peperoni e melanzane in Sicilia) con l’aprirsi della stagione i prodotti di serra hanno lasciando il posto a quelli all’aperto, partendo dal Sud per arrivare al Nord. Le raccolte di frutta sono partite con le ciliegie in Puglia, a seguire partirà la raccolta delle albicocche, poi prugne e pesche, sempre iniziando dal meridione, per poi risalire lo stivale ed arrivare, grazie ai tempi di maturazione differenziati delle diverse varietà, fino a settembre. A maggio è iniziata la raccolta dell’uva da tavola in Sicilia, a giugno le prime pere, ad agosto le prime mele e l’inizio della vendemmia mentre a ottobre- conclude la Coldiretti – inizia la raccolta delle olive e a novembre quella del kiwi.

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