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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il piano Ue per esportare cibo dall'Ucraina e l'attacco al biologico della multinazionale Syngenta

La newsletter con le notizie e gli approfondimenti dei giornalisti di AgriFoodToday. Dai campi ai tavoli dell'Unione europea

Filiera

BRUXELLES POTREBBE PRETENDERE STANDARD EUROPEI SUI PRODOTTI AGRICOLI IMPORTATI – Sta facendo strada nei funzionari europei l'idea di imporre misure di reciprocità sui prodotti agricoli importati da Paesi esterni al blocco dei 27. L'Unione europea richiede alle aziende agricole determinati standard di produzione, ad esempio dei limiti sull'uso di pesticidi, dei prodotti fitosanitari, chiedendo inoltre un impegno maggiore in termini di sostenibilità, fissando nuovi parametri sia tramite la Politica agricola comune che con la strategia Farm to fork. Tutti questi elementi comportano in molti casi costi maggiori per coltivatori e allevatori, ma al tempo stesso offrono migliori garanzie in termini di salute dei cittadini e salvaguardia dell'ambiente. Nel suo progetto di relazione sulle clausole speculari, note anche come clausole-specchio, la Commissione europea precisa però che questo approccio basato sulla reciprocità richiede "una valutazione caso per caso della loro compatibilità con l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) ". il timore è che queste clausole vengano lette come un ostacolo al commercio internazionale ed una forma di “protezionismo” mascherato. Per saperne di più

Attualità

LA MULTINAZIONALE DELL'AGROCHIMICA SYNGENTA ATTACCA IL BIOLOGICO - Mentre l'Unione europea chiede agli agricoltori di crescere la quota di biologico in Europa, arrivano i primi attacchi da parte delle multinazionali dell'agrochimica. A sferrare il colpo è la cinese Syngenta, il cui amministratore delegato Erik Fyrwald ha affermato che di fronte alla minaccia di una crisi alimentare globale, provocata dalla guerra in Ucraina, è necessario rinunciare all'agricoltura biologica per ottenere rese produttive maggiori. In un'intervista rilasciata al giornale NZZ am Sonntag ha dichiarato che i rendimenti dell'agricoltura biologica possono essere fino al 50% più bassi dell'agricoltura non biologica, a seconda del prodotto. "La conseguenza indiretta è che la gente muore di fame in Africa perché mangiamo sempre più prodotti biologici", ha detto alla NZZ. L'agricoltura biologica richiede più terra ed è un male per il clima, perché i campi vengono solitamente arati, il che aumenta le emissioni di Co2, ha aggiunto Fyrwald. Ha sottolineato inoltre che la sua opposizione al bio non è in alcun modo legata agli obiettivi commerciali di Syngenta. Il gruppo, di proprietà cinese con sede in Svizzera, è uno dei principali produttori al mondo di pesticidi e semi geneticamente modificati. Per saperne di più

Innovazione

UE ELABORA PIANO PER ESPORTARE CIBO UCRAINO VIA TERRA - Strade e ferrovie per distribuire nel mondo i prodotti agricoli ucraini. La via della terra sembra al momenti l'unica possibilità per aggirare i blocchi nei porti del Mar Nero, determinati dall'occupazione russa. Ed è a questo piano che sta lavorando Bruxelles per incrementare la quantità di cibo che il cosiddetto granaio d'Europa potrà consegnare alle nazioni, che in varie parti del mondo dipendono dalle esportazioni di Kiev. La mossa per espandere i canali di esportazione tenta di controbilanciare la distruzione dell'agricoltura ucraina da parte della Russia, ha riferito il commissario Ue per l'agricoltura Janusz Wojciechowski nel corso di una riunione della Fao. Mosca non sarebbe l'attore umanitario che tenta di dipingere Putin, ma uno dei protagonisti di una crisi alimentare senza precedenti. "La soluzione principale sono i corridoi verso i porti [polacchi] del Mar Baltico", ha detto il commissario, menzionando Danzica e Gdynia. L'opzione via terra pone però numerose insidie tecniche, dato che le ferrovie ucraine non sono costruite per trasportare quantità di cibo che, fino allo scorso anno, si aggiravano sui 5 milioni di tonnellate di grano e circa 700mila litri di olio di girasole. Inoltre esiste una differenza di misure dei binari tra Ucraina e Polonia, che rende necessario scaricare e ricaricare ogni treno che attraversa il confine. Per saperne di più

Ambiente

IN SPAGNA AUMENTANO I MACRO-ALLEVAMENTI DI MAIALI, PER PRODURNE 53 MILIONI ALL'ANNO - Mentre l'Ue chiede di ridurre la produzione di bestiame destinato alla macellazione, in Spagna sono in aumento gli allevamenti di maiali in strutture super-intensive, luoghi ben lontani dall'idea comune di fattoria, i cui processi produttivi solitamente ledono il benessere animale e generano gravi problemi ambientali a causa della grande mole di rifiuti generati. Come denuncia un'inchiesta del quotidiano El Pais, i liquami sono riversati nei terreni e nelle acque circostanti, provocando difficoltà di smaltimento e possibili danni duraturi nel tempo. il sistema in cui sono inserite le bestie, caratterizzato da spazi ridottissimi e da un ciclo di vita ridotto ai minimi termini: 60 centimetri di spazio per la scrofa e i suoi cuccioli; appena sei mesi per ingrassare fino a 120 chili e passare alla macellazione. Il ritmo in questi “cantieri” del cibo è incessante. Ingrassati con mangimi industriali ricchi di proteine, i maiali crescono di circa cinque chili a settimana. Secondo il Ministero dell'Agricoltura spagnolo, circa il 10% muoiono durante il processo. Per saperne di più

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