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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Alghe del sushi pericolose. Ritirati diversi lotti contaminati

Provenivano dal Regno Unito. L'eccesso di questo minerale può causare problemi alla tiroide

Concentrazione eccessiva di iodio, rischiosa per la salute. Questa la ragione che ha spinto il ministero della Salute italiano a ritirare diversi lotti di alghe nori in via precauzionale. L'elevata quantità del minerale era stata riscontrata su tre lotti del marchio Yutaka, utilizzate per il sushi, durante il controllo di qualità periodico effettuato sui prodotti in commercio. Si tratta dei lotti 04/11/22, 06/11/22 e 10/11/22, cha hanno lo stesso termine minimo di conservazione. Il produttore delle alghe è Tazaki Foods Limited, situato nello stabilimento 12 della Innova Way, a Enfield, nel Regno Unito. A commercializzarle è la Mpreis Warenvertriebs GmbH. Il ministero ha raccomandato di non consumare il prodotto contaminato e di riportarlo indietro al punto vendita di riferimento per un eventuale rimborso.

Cos'è l'alga nori

L'alga nori, detta anche "lattuga di mare”, è un'alga rossa proveniente dal Giappone ed utilizzata in cucina soprattutto per preparare i sushi maki. Viene consigliata nelle diete ipocaloriche, vegane, macrobiotiche e vegetariane. Di solito viene commercializzata in fogli quadrati di colore verde scuro, ottenuti dalla macinazione ed essiccazione dell’alga vera. I fogli, già tostati e tagliati, si chiamano sushi nori o kizami nori. In commercio vengono venduti anche i fiocchi di nori verde, utilizzati come guarnizione di piatti di verdure e di pesce, e la nori a foglia rossa, che non richiede cottura ed è utilizzata nelle zuppe e nelle insalate.

Eccesso di iodio: quali rischi?

Il consumo eccessivo di iodio può comportare rischi per la salute. Questo minerale è contenuto naturalmente nella tiroide, ghiandola che garantisce la sintesi degli ormoni tiroidei e il controllo di alcuni funzioni vitali. L'ingrediente che usiamo più comunemente in cucina e ricco di iodio è il sale. Lo ritroviamo anche nei frutti di mare o nei pesci di piccole dimensioni, come alici, sardine e triglie. L'assunzione eccessiva di iodio, per via atmosferica e alimentare, avviene spesso in maniera inconsapevole alle persone che abitano in prossimità del mare assumano. È il caso, ad esempio, della popolazione del Giappone settentrionale abituata a consumare alimenti e acqua ricchi di iodio. I potenziali rischi per la salute vanno dall'iperattività tiroidea alla produzione eccessiva di ormoni nella stessa area, fino a vere e proprie patologie come l'ipotiroidismo dopo un'assunzione eccessiva, le persone possono notare gonfiore della ghiandola, produzione eccessiva di saliva o una percezione dei sapori alterata. Nei casi peggiori possono derivare irritazioni cutanee e infiammazioni dell’apparato digerente. Solitamente, in caso di ipotiroidismo, medici e nutrizionisti tendono a consigliare una dieta ricca di iodio in modo tale da riequilibrare le funzioni tiroidee. Tuttavia, è bene non esagerare per non incorrere in ulteriori rischi per la salute.

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