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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'operazione

Rischio salmonella, ritirato un lotto di salsicce stagionate

I Nas intanto sequestrano 14 tonnellate di cibo, dopo aver controllato oltre mille aziende e averne chiuse/sospese 23. Spesso usavano materie prime scadute

Dopo la listeria la salmonella. Stavolta il rischio si annida in una salsiccia stagionata che è stata ritirata dal marchio Bartoloni Salumi. Il ministero della Salute informa che il prodotto viene distribuito in confezioni sottovuoto da 2 chili, ma successivamente può essere venduto anche sfuso nei punti vendita. Il numero di lotto interessato è 13/09/2022, con data di confezionamento al 23 Settembre di quest'anno, mentre il termine minimo di conservazione arriva al 23 Maggio 2023.

La salsiccia è stata prodotta nello stabilimento di frazione Fogliano, a Spoleto, in provincia di Perugia, dalla Bartoloni Carni di Bartoloni Elisabetta & C. snc. A scopo precauzionale, il produttore raccomanda di non consumarla, segnalarla e restituirla al punto vendita d’acquisto. Nel frattempo i

I Nas hanno sequestrato quattordici tonnellate di alimenti irregolari, a seguito di un'intensa campagna di controlli intrapresa in tutta Italia dal Comando carabinieri per la tutela della salute e del ministero della Salute, a seguito dei casi di intossicazione da Listeria connessi con il consumo di alimenti crudi o a ridotta cottura (come i würstel). Le forze dell'ordine si sono impegnate a verificare la corretta gestione in materia di sicurezza ed igiene delle imprese produttive di alimenti di origine animale. Il valore commerciale del sequestro è pari a circa 327 mila euro. Sono 23 le imprese produttive e commerciali che sono state sottoposte a chiusura o sospensione a seguito dei controlli. Il valore economico delle aziende colpite ammonta ad oltre 7 milioni di euro.

Nello specifico sono state ispezionate 1.095 aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti maggiormente esposti alla contaminazione da batterio Listeria, come würstel, insaccati con stagionatura breve e prodotti similari. Controlli anche per prodotti caseari a limitata maturazione, nonché per tramezzini e panini, che rientrano nella gastronomia con farcitura fresca, confezionati in atmosfera controllata.

Si tratta di prodotti destinati alla Grande distribuzione organizzata (supermercati ed ipermercati) e alle ditte di gestione dei distributori automatici. Sono state accertate irregolarità in 335 strutture, pari al 30% circa degli obiettivi controllati. Colpiti da misure 310 operatori di settore, che sono stati segnalati all'autorità giudiziaria e sanitaria. Oltre 500 le violazioni penali e amministrative contestate, per un valore di oltre 365 mila euro.

I carabinieri hanno riscontrato diverse problematiche. Tra queste anche l'uso di materie prime scadute e in cattivo stato di conservazione e, con particolare frequenza, la mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti. Si tratta di elementi essenziali per individuare e contenere possibili casi di intossicazione causati dal consumo di alimenti nocivi o pericolosi.

I controlli sono stati effettuati sotto la spinta della notizia della drammatica morte di tre persone e dell'intossicazione di altre 71, a causa di vari lotti di würstel prodotti dall'azienda Agricola Tre Valli, ma commercializzati in gran parte sotto  marchi nazionali, tra cui Wudi Aia e Negroni, nonché marchi legati ai supermercati Eurospin e Lidl. L'infezione era riuscita a colpire anche a causa di un consumo non corretto dei würstel, che erano stati mangiati crudi anziché a seguito di cottura di 4-6 minuti in acqua bollente, come segnalato (non sempre in modo chiaro) sulle confezioni.

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