rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
La proposta

"O nutriamo le persone o gli animali"

Vari partiti del Parlamento Ue chiedono di porre fine a ogni promozione dei consumi. La carenza di cereali pone di fronte alla scelta se usarli per il consumo umano o come mangimi negli allevamenti

Stop alla promozione del consumo di carne in Europa. La proposta proviene dai legislatori di vari gruppi del Parlamento di Strasburgo ed è indirizzata alla Commissione. Stavolta a motivare la presa di posizione non vi sono ragioni ambientaliste né animaliste. A spingere la richiesta è la guerra in Ucraina, che ha avuto un impatto negativo importante sull'approvvigionamento alimentare globale, determinando una carenza di mangimi negli allevamenti dell'Unione.

Quella dei sussidi comunitari per promuovere la carne (e i suoi derivati, come i salumi) è da tempo una questione controversa. Il conflitto tra Mosca e Kiev, con tutte le conseguenze scatenate nel settore agroalimentare, ha aggiunto nuova linfa al dibattito. Ucraina e Russia sono due dei principali produttori di cereali, di cui una larga parte viene importata negli Stati membri, Italia inclusa, per produrre mangimi, a base soprattutto di mais. Questa dipendenza riguarda quindi in primis il settore zootecnico, mentre l'Ue risulta pressoché indipendente per altre materie prime come il grano.

La necessità di spezzare le catene della dipendenza dall'estero per i mangimi è stato ricordato da Wolfgang Burtscher, funzionario della Commissione, nel corso della riunione della commissione Ambiente del Parlamento europeo (Envi). Il pacchetto di azioni sulla sicurezza alimentare, adottato a metà marzo dall'esecutivo europeo, autorizza gli agricoltori a sfruttare le aree di interesse ecologico per coltivazioni destinate all'alimentazione animale. Un lasciapassare per produrre mangimi in modo indipendente, sacrificando la tutela ambientale.

I legislatori intervenuti durante il dibattito sono però di parere opposto. Hanno sostenuto che per garantire la sicurezza alimentare nelle circostanze attuali, il consumo di carne dovrebbe essere ridotto in maniera forte. La percentuale maggiore di colture, recuperata dalle aree ecologiche, dovrebbe essere utilizzata direttamente come cibo per le persone, anziché per nutrire bovini, polli e maiali. "Pensa davvero che sia giusto in questi tempi promuovere l'esportazione di carne con i soldi dei contribuenti?" ha chiesto il legislatore conservatore Peter Liese, del Partito Popolare Europeo, al rappresentante della Commissione.

L'Ue finanzia la promozione di alcuni prodotti agricoli europei con l'obiettivo di aumentare la competitività delle aziende agricole del blocco dei 27, per favorire il consumo dei prodotti europei a livello nazionale e internazionale. A risucchiare una grossa percentuale di fondi in questi anni sono stati latticini, salumi, formaggi, vini, che rappresentano in molti casi il fiore all'occhiello della produzione tradizionale di alcuni Paesi, come Italia, Francia e Spagna. Un cambiamento è già in atta da quest'anno, con la politica promozionale per il 2022 volta a incoraggiare il passaggio a diete che vedono i vegetali protagonisti. La scelta deriva anche dal parere contenuto nel piano per combattere il cancro (Beating cancer plan), che ha indicato con chiarezza la relazione tra consumo di carne rossa e lavorata con i rischi dell'insorgere di tumori. Una posizione che ha destato molte proteste sia da parte degli allevatori che dell'industria di lavorazione e distribuzione dei prodotti animali.

In questo dibattito, il conflitto in Ucraina, alle questioni ambientali e di salute, aggiunge l'aspetto della sicurezza alimentare ."I raccolti appartengono (...) ai piatti delle persone, non alla mangiatoia", ha dichiarato Delara Burkhardt dei socialdemocratici (S&D). Alle critiche, la Commissione ha risposto sostenendo che il concime animale è comunque necessario per ridurre la dipendenza dell'Europa dai fertilizzanti sintetici, che importiamo in gran parte dalla Russia e dalla Bielorussia. Inoltre, molte delle aree utilizzate per il pascolo o per la coltivazione di mangimi non possono essere utilizzate per coltivare cibo per il consumo umano “Non si può semplicemente produrre grano ovunque in Europa", ha detto il funzionario. Infine, ha sottolineato che la maggior parte dell'assunzione di proteine da parte dei cittadini europei proviene ancora da prodotti animali come la carne o i latticini. L'attenzione, secondo la Commissione, non va centrata sulla promozione o meno della carne, ma sul modo in cui essa viene prodotta, ribadendo l'impegno dell'Ue nel sostenere il consumo di carne biologica.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"O nutriamo le persone o gli animali"

AgriFoodToday è in caricamento