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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute

Mandragora e stramonio. Attenti alle due piante velenose confuse per spinaci

Dopo i casi di intossicazione grave in Campania, vediamo i rischi associati alla loro ingestione: febbre, paralisi respiratoria, deliri e allucinazioni

Almeno una decina di persone sono state ricoverate in Campania per aver ingerito in realtà una pianta, originariamente individuata come mandragora, ma che dalle ultime indagine risulta essere stramonio. Le foglie di entrambe le piante potrebbero essere confuse con gli spinaci, ma mangiate possono provocare avvelenamento ed allucinazioni.

Cos'è la mandragora?

La mandragora è una pianta largamente diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e appartiene alla famiglia delle Solanaceae, con piccoli fiorellini blu e foglie dal colore verde intenso, così come l’arbusto, che la fa somigliare molto agli spinaci. A un occhio non esperto, può sembrare spinaci, bietola selvatica e borragine. La mandragola autunnale presenta un grado maggiore di tossicità rispetto alle altre mandragole. La sua radice ha una biforcazione che ne dà una forma quasi antropomorfa (maschile e femminile), motivo per cui in passato si riteneva che avesse proprietà anestetiche, analgesiche e afrodisiache. In realtà è l’intera pianta a essere potenzialmente pericolosa per la presenza di sostanze allucinogene: contiene infatti alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina. Dopo aver ingerito questa pianta, potrebbero presentarsi uno o più dei seguenti sintomi: secchezza delle fauci, visione offuscata e midriasi e aumento della temperatura corporea. Inoltre potrebbe manifestarsi sonnolenza, tachicardia, vertigini e mal di testa, fino ad arrivare a veri e propri deliri ed allucinazioni.

Cos'è lo stramonio?

La pianta dello Stramonio durante la fioritura. Foto credit Acta Plantarum

È un'erba, sempre della famiglia delle Solanacee, che può raggiungere anche 1,50 metri, con fusti ramificati, foglie lungamente picciolate, un po’ asimmetriche. Come spiega la Treccani: “I fiori, solitari nelle biforcazioni del fusto, hanno corolla bianca, con lungo tubo ed emanano un delicato profumo nelle ore notturni”. il frutto è una capsula ovata, lunga circa 4 cm, coperta di fitti aculei, che si apre in 4 valve e contiene molti semi reniformi, neri, rugosi, lunghi 3 mm. Originario dell’Asia occidentale, è diffuso in tutto l’emisfero boreale ed è frequente anche in Italia. Le foglie e i semi dello stramonio, dato che contengono alcaloidi, come atropina, scopolamina e iosciamina, sono stati usati in passato per la preparazione di polveri o sigarette antiasmatiche e per ottenere l’olio di stramonio, un liquido oleoso impiegato per uso locale a scopo antidolorifico. Tutte le parti della piantarisultano molto tossiche e con proprietà allucinogene. L’assunzione anche di piccole quantità causa una grave intossicazione. I sintomi possono essere l'aumento del battito cardiaco, la secchezza delle mucose e la dilatazione delle pupille. Può inoltre provocare disturbi visivi e motori, debolezza, fino alla paralisi respiratoria e all’arresto cardiaco. A causa di questi effetti, è nota anche come "erba del diavolo". La tintura di stramonio può essere invece utilizzata, solo sotto stretto controllo medico, come sintomatico nelle forme di tremore, ad esempio nel caso del morbo di Parkinson.

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