rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Benessere animale

Come il trasporto di animali incide sulla nostra salute

Secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, cattive condizioni a cui viene sottoposto il bestiame possono diventare un pericolo per la salute dell'uomo

Durata minima dei trasporti, pulire accuratamente i veicoli e le attrezzature, con un'adeguata organizzazione. Sono le raccomandazioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per ridurre il rischio di diffusione di resistenza agli antibiotici tra pollame, suini e bovini durante i trasferimenti tra allevamenti o destinati ai mattatoi. Il parere è stato richiesto dalla commissione Ambiente dell'Europarlamento.

L'Efsa sottolinea che vanno adottate tutte le misure che migliorino la salute e il benessere degli animali immediatamente prima e durante il trasferimento. Il parere infatti individua nella presenza di batteri resistenti negli animali prima del trasporto come uno dei principali fattori di rischio. Altri sono il rilascio di batteri resistenti attraverso le feci, l'esposizione ad altri animali portatori di più o diversi tipi di batteri resistenti, la scarsa igiene dei veicoli e delle attrezzature, la durata degli spostamenti.

L'Autorità Ue rimarca però che mancano studi scientifici specifici sul tema e fornisce alcuni orientamenti per la ricerca in futuro, ma sottolinea al contempo che è fondamentale un'adeguata organizzazione del trasporto. "Nonostante i dati disponibili mostrino una riduzione del consumo di antibiotici negli ultimi anni, la resistenza agli antimicrobici rimane un problema urgente di salute pubblica che deve essere affrontato a livello globale e in tutti i settori", ha dichiarato Frank Verdonck, responsabile dell'unità Rischi biologici, salute e benessere degli animali dell'Efsa.

Per ridurre il rischio di resistenza antimicrobica, il parere evidenzia che può essere utile qualsiasi misura che migliori la salute, il benessere e la biosicurezza degli animali immediatamente prima e durante il trasporto. La presenza di batteri resistenti negli animali prima del trasporto costituisce uno dei principali fattori di rischio. Altri elementi che “quasi certamente contribuiscono alla trasmissione sono l'aumento del rilascio di batteri resistenti attraverso le feci, l'esposizione ad altri animali portatori di più o diversi tipi di batteri resistenti, l'igiene insufficiente dei veicoli e delle attrezzature e la durata del trasporto”.

In particolare i livelli di rischio aumentano durante i viaggi lunghi, sottolinea il parere, dato che richiedono soste in centri di raccolta e posti di controllo. Questo può determinare lo stretto contatto con animali provenienti da allevamenti diversi, la contaminazione ambientale e livelli più elevati di stress. La valutazione dovrebbe segnare un altro passo avanti nella lotta alla resistenza antimicrobica, che integra la valutazione del rischio tra animale e umano, sulla base del principio "One Health" (Salute Unica). Sono molti i batteri che possono essere trasmessi dagli animali all'uomo. Quando questi batteri diventano resistenti agli antimicrobici, l'efficacia del trattamento delle malattie infettive nelle persone può essere compromessa.

Una serie di incidenti gravi durante il trasporto si è verificata negli ultimi anni, con capre morte durante i viaggi in mare o centinaia di tori abbattuti in Francia dopo essere stati rispediti indietro dall'Algeria a causa di disguidi burocratici. L'Unione europea sta formulando una direttiva in materia di benessere animale e trasporto del bestiame, per migliorarne le condizioni al fine di tutelare (anche) la salute umane. Una serie di associazioni chiede la messa al bando di trasporti diretti dagli Stati membri verso Paesi extra-Ue.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come il trasporto di animali incide sulla nostra salute

AgriFoodToday è in caricamento