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Martedì, 23 Aprile 2024
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"L'agricoltura di precisione facilita la produzione e favorisce la sostenibilità"

Agricolt Brandoni è un'azienda marchigiana che ha brevettato una nuova tecnica di innesto sulle piante. In più attua un tipo di agricoltura "di precisione" che consente di trattare in modo differente ogni ettaro di coltivazione, in base alle necessità

RECANATI (MACERATA) - Agricolt Brandoni è un’azienda a gestione familiare che nasce con questa denominazione nel 1984.

"Di fatto - racconta Graziano Brandoni, uno dei titolari - nasce per razionalizzare la gestione delle proprietà di famiglia ereditate da mio padre. Insieme a mio fratello abbiamo fatto crescere l’azienda, che ora è arrivata alla terza generazione con mio nipote". 

Presso i circa 400 ettari totali di possedimento, Agricolt tratta le coltivazioni classiche delle aziende marchigiane: in particolare mais, sorgo e girasole. Nel 2008, inoltre, ha investito molto sul fotovoltaico, garantendo una produzione imponente in termini di MegaWatt". 

Un brevetto innovativo

"Tra le innovazioni più importanti che abbiamo conseguito, c'è il brevetto di una particolare tecnica di micro-innesto", racconta Brandoni. "Tale sistema riguarda le piante lavorate nella parte vivaistica dell'azienda. Infatti possediamo circa 12.000 m² di serre nelle quali coltiviamo prevalentemente kiwi."

"Lavoriamo della piantine con diametri piccolissimi da 1,5 - 2 mm. Con la nostra tecnica, l'epitelio della pianta riveste interamente il punto di innesto e quindi fa da barriera a qualsiasi tipo di patogeno".

Cos'è l'agricoltura di precisione?

Mentre l'agricoltura tradizionale considera il terreno di riferimento tutto uguale, quella di precisione consente di agire su ogni ettaro in modo differente" specifica il titolare di Agricolt.

"Al di là dei droni o delle guide satellitari,  che già utilizziamo dal 2006/2007, abbiamo investito su delle tecnologie innovative - che si avvalgono di un sistema geoelettrico ARP - con cui è possibile ottenere una scansione totale dell’azienda. Ciò fornisce una serie di dati che permettono di agire in conseguenza e di regolare la produzione". 

"In questo modo arriviamo a conoscere le aree del terreno e in base alle sue caratteristiche - come il livello di presenza di sostanze nutritive - applichiamo le giuste dosi di fertilizzante". 

"Questo fattore è molto importante anche in termini di sostenibilità: la sensoristica comunica delle indicazioni che consentono di fare solo quello che serve. L'utilizzo della chimica, infatti, è ridotto al minimo". 

La politica comune europea

"Credo che l'Italia sia svantaggiata competitivamente rispetto agli altri Paesi. - Dice Brandoni - La politica attuale non favorisce le tipicità che dovrebbero distiguere il nostro lavoro agricolo: il Paese non ha superfici in abbondanza e quindi sarebbe giusto puntare su prodotti caratterizzati. Non a caso noi abbiamo deciso di non produrre biologico, perché - con il giusto rispetto delle normative vigenti - si rischia di non avere la quantità di prodotto sufficiente alla fine dell'anno". 
 

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