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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sviluppo

Il paradosso del cibo: triplicano i bambini obesi, ma crescono anche quelli denutriti

Rapporto Unicef: “Fame nel mondo torna ai livelli di 10 anni fa”. Ma preoccupa anche l'aumento degli under 15 in sovrappeso: "Spesso è il volto nuovo della malnutrizione"

Obesità e denutrizione come due facce della stessa medaglia. Questa è la fotografia scattata dal rapporto Unicef che evidenzia i contorni della malnutrizione come fenomeno preoccupante su scala globale. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia si concentra sui numeri più allarmanti: 200 milioni di bambini sono vittima di disturbi legati al cibo. “Tuttavia, malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano”, precisa Francesco Samengo, presidente di Unicef Italia. 

Il rapporto “Diamogli peso: L’impegno dell’Unicef per combattere la malnutrizione” spiega infatti che 38,3 milioni di bambini e adolescenti nel mondo sono in sovrappeso. Si calcola che solo in Italia la percentuale dei minori obesi sia aumentata di tre volte dal 1975 al 2016. “La quota dei bambini sedentari - si legge - è molto alta nella fascia di età 3-5 anni (48,8%), diminuisce nelle fasce di età successive, ma inizia a risalire e a mantenersi alta a partire dalla fascia di età 18-19 anni (20,8%)”. 

La fame tornata ai livelli di 10 anni fa

“Nuovi dati ci dicono che negli ultimi 3 anni la fame nel mondo è cresciuta tornando ai livelli di un decennio fa”, precisa Samengo, evidenziando il lato grottesco della malnutrizione del XXI secolo. Anche in Italia, mentre cresce il numero dei minori in sovrappeso, “più di un 1 milione e 200 mila bambini e adolescenti non hanno l’indispensabile per una vita quotidiana dignitosa”, un problema che colpisce il 20% delle famiglie con tre o più figli.

A livello globale, la malnutrizione è responsabile di circa 3 milioni di decessi infantili avvenuti nel 2017. Africa e Asia sopportano il peso maggiore delle diverse forme di malnutrizione: nel 2017, il 55% dei bambini affetti da malnutrizione cronica viveva in Asia, il 39% in Africa; il 69% di quelli con malnutrizione acuta si trovava in Asia, il 27% in Africa. Sul fronte della lotta alla fame, il Consiglio Ue ha recentemente confermato un piano di 3,5 miliardi da spendere entro il 2020 per contrastare povertà e denutrizione.

In Italia, mezzo milione di under 15 denutriti

Facendo eco al rapporto, la Coldiretti denuncia che in Italia ci sono quasi mezzo milione di bambini di età inferiore ai 15 anni che “hanno avuto bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare durante l’anno”. “Ma accanto al problema della sicurezza dell’approvvigionamento c’è - continua la Coldiretti - quello dei disordini alimentari che riguarda molti adolescenti, dall’obesità all’anoressia”.

Il problema non è infatti legato alla sola disponibilità economica. Marco Lucchini, segretario generale della Fondazione Banco alimentare, spiega che “solo 15 anni fa era un giovane su 50 a vivere in situazioni di povertà assoluta, oggi è uno su 10. Allo stesso tempo è significativo che il tasso del 6,9% relativo alle famiglie in grave indigenza materiale, quasi raddoppia raggiungendo il 12,1% se nel nucleo famigliare sono presenti minori”. 

E crescono gli obesi

Lucchini spiega inoltre che povertà non sempre è sinonimo di denutrizione, visto che “nelle aree geografiche con maggior deprivazione dal punto di vista sia economico che socio-culturale soprattutto i minori soffrono di problemi legati a sovrappeso e obesità”. 

Un fenomeno che preoccupa anche l’Europa, dove un bambino su tre è in sovrappeso. La promozione nelle scuole di un’alimentazione equilibrata e sana fa però fatica controbilanciare la malnutrizione dettata dai nuovi stili di vita. L’obiettivo di programmi come Educazione alla campagna amica, spiega la Coldiretti, “è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare la diffusione del cibo spazzatura”.

“Sovrappeso e obesità rappresentano un volto nuovo della malnutrizione, plasmato almeno in parte dalle strategie di marketing dell’industria alimentare e da un maggiore accesso a cibi lavorati a livello industriale, oltre che da una minore attività fisica”, sottolinea il rapporto dell’Unicef.

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