Gli scozzesi chiedono le dimissioni dell'esponente del governo mentre nel Regno Unito il settore è sul piede di guerra perché le cose al momento non stanno andando come promesso
Quello che nella propaganda di Londra era uno dei settori che avrebbe ottenuto maggiori guadagni dal divorzio dall'Europa è alle prese con una realtà che si mostra, ameno per ora, molto differente dalle aspettative
Londra, che ora può grazie alla Brexit, vuole regolamentare la tecnica in maniera differente dai tradizionali Ogm per ottenere coltivazioni meno dipendenti dai pesticidi e bestiame più resistente alle malattie. Ma gli animalisti temono conseguenze negative sulle condizioni degli allevamenti
Secondo l'accordo finale gli europei dovranno restituire il 25 per cento delle loro quote di pesca in acque britanniche per almeno cinque anni. Inizialmente Londra aveva chiesto l'80
Johnson ha abbassato a un misero 35 per cento la richiesta di riduzione delle quote di cattura nelle acque britanniche concesse agli europei, inizialmente voleva l'80. Con l'ultima offerta dell'Ue che è stata del 25 non ci sono più scuse per non trovare un compromesso
L'Europa sembra disposta a cedere su alcune delle richieste di Londra, ma le posizioni restano comunque lontane. Johnson a Bruxelles per provare a superare l'impasse
Scoperto un focolaio in un allevamento del North Yorkshire. Le autorità hanno creato un cordone di sicurezza e rassicurano i britannici che non ci saranno problemi per il loro piatto natalizio preferito
Nel mirino anche i latticini e altri prodotti che contribuiscono ogni anno al 25% delle emissioni di gas serra generate dall'uomo. Per gli esperti l'imposta si può evitare, ma solo se l'industria agisce senza l'intervento dei Governi
Migliaia di lavoratori provenienti dall'Europa centrale ogni anno vengono per aiutare nella macellazione e spiumatura degli animali, in assenza di manodopera locale specializzata
Il sindacato che li rappresenta chiede che vengano bandite carne di manzo e agnello dalle mense, come contributo alla lotta al cambiamento climatico. Molti atenei britannici hanno già avviato iniziative simili
Dopo le proteste nel Paese il governo assicura: "Non rimuoveremo il loro divieto e rafforzeremo il controllo del Parlamento sull'accordo commerciale con gli Stati Uniti"
Gli allevatori chiedono di eliminare le restrizioni per i lavoratori specializzati nella macellazione: "Il settore non può sopravvivere senza gli stranieri"
Da anni i pescatori delle due sponde della Manica si scontrano a causa dei maggiori diritti concessi da Londra ai suoi di catturare i molluschi molto amati nei due Paesi
Allo studio del governo un provvedimento per bandire la vendita nei negozi e le importazioni che arrivano soprattutto dall'Unione europea. Gli allevamenti sono già vietati dal 2003
Sta creando polemica nel Paese la scelta del governo di includere l'attività venatoria tra quelle esenti dalle nuove, e più stringenti, regole per fermare la diffusione del coronavirus
La britannica Food Standards Agency ritira dal mercato snack venduti da Lidl, Eat Natural e Rude Health Food. Allarme in 33 Paesi. Il lotto di frutta secca incriminata arriverebbe dal Brasile
Dopo l'isolamento forzato di decine di dipendenti contagiati, in vari stabilimenti si è interrotta la catena di produzione ed è stato deciso di abbattere gli animali anche se non saranno mangiati
Secondo una ricerca la pandemia ha convinto una grossa fetta di popolazione ad abbandonare le sigarette. Il Segretario di Stato alla Salute vorrebbe un Regno Unito “smoke-free” entro il 2030
Alcuni esemplari verranno introdotti nei boschi del Kent, allo scopo di preservare la specie, ma anche per creare un habitat più favorevole per altre specie animali e vegetali della zona
Vittoria in tribunale del consorzio di tutela del Prosecco, che ha fatto causa contro le cantine francesi che hanno lanciato sul mercato una bevanda 'ispirata' al frizzante veneto e friulano
Tra Londra e Bruxelles è in corso una dura trattativa per i diritti di sfruttamento delle reciproche acque, in una battaglia che per il Regno Unito è di principio ma non solo
Le associazioni sindacali delle campagne inglesi chiedono a Londra di consentire i nuovi metodi di coltivazione, non consentiti nell’Ue, una volta conclusa la fase transitoria della Brexit
Nel Regno Unito come in Italia sembrano poche le richieste di andare a lavorare come braccianti durante l'emergenza coronavirus. Secondo The Guardian a scoraggiare i britannici sarebbero i salari e le dure condizioni di lavoro