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Domenica, 28 Aprile 2024
Lavoro

"Le mafie in agricoltura in crescita grazie alla crisi Covid"

Lo denuncia Coldiretti, che ha analizzato i risultati delle ultime operazioni delle forze dell’ordine

Un giro d’affari di oltre 24,5 miliardi di euro. E’ quello che muovono le mafie infiltrandosi nell'agricoltura italiana attraverso diversi canali, dal controllo dei trasporti dell’ortofrutta fino all’estorsione dei supermercati. Una longa manus che affonda in tutta la filiera, e che starebbe approfittando anche della crisi provocata dal Covid. Lo denuncia Coldiretti, che ha analizzato i risultati delle ultime operazioni delle forze dell’ordine che hanno portato alla luce sodalizi criminali che imponevano ditte specifiche di autotrasporto e di prodotti ortofrutticoli.

"L'agroalimentare è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi economica perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone”, afferma Coldiretti. “Con i classici strumenti dell'estorsione e dell'intimidazione le agromafie impongono l'utilizzo di specifiche ditte di trasporti o la vendita di determinati prodotti agli esercizi commerciali che, a volte, approfittando della mancanza di liquidità, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti con il commercio della droga”, aggiunge l’associazione.

Un fenomeno che, secondo Coldiretti, “minaccia di aggravarsi ulteriormente per gli effetti della pandemia che potrebbe spingere le imprese a rischio a ricorrere all'usura per trovare i finanziamenti necessari". Così facendo, “la malavita si appropria di vasti comparti dell'agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l'imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l'effetto indiretto di minare profondamente l'immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio made in Italy".

Per il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, “gli ottimi risultati dell'attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare”. Inoltre, “l'innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che, per questo, vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato, con l'approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'Osservatorio Agromafie", conclude Prandini. 

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