Bevande zuccherate, gli italiani tra i più salutisti d'Europa: solo il 5% le consuma ogni giorno
Secondo uno studio dell'Eurostat, i consumi pro-capite nel nostro Paese sono tra i più bassi dell'Ue. In Belgio, oltre il 20% ne fa uso quotidiano
L'Italia ha un problema legato alla crescente obesità della popolazione. Ma almeno un indiziato di questo fenomeno sembra da escludere: le bevande zuccherate. Il nostro Paese è in Europa tra quelli dove i consumi di questo tipo di soft-drink è più basso, secondo l'Eurostat: poco più del 5% della popolazione over 15 anni ne fa uso quotidiano. La media Ue è del 9%, con il Belgio a guidare la classifica con una quota superiore al 20%.
I dati si riferiscono al 2019. Il consumo giornaliero di bibite zuccherate era più comune per gli uomini che per le donne (12% degli uomini contro il 7% delle donne). Inoltre, più la fascia di età è anziana, minore è la frequenza di consumo di queste bevande: la quota più alta si registra tra i 15-24enni (14%), mentre i 65-74 anni e gli over 75 hanno la quota più bassa azioni (circa il 5%).
Tra gli Stati membri dell'UEe la quota di persone che hanno riferito di aver bevuto bevande analcoliche zuccherate almeno una volta al giorno è stata più alta in Belgio (20%), seguita da Malta, Germania, Ungheria, Polonia e Bulgaria (tutte circa il 12% ). Al contrario, la quota più bassa è stata registrata in Estonia (2%), seguita da Lituania, Finlandia, Lettonia e Romania (tutte intorno al 3%). Vicino a questo gruppetto, come dicevamo, l'Italia con il 5%.
