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Sabato, 27 Aprile 2024
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Predominano sentori campani nella 55° edizione di Vinitaly a Verona

La presenza del Padiglione Campania quest’anno si è fatta notare con 1.500 etichette e un programma fitto di appuntamenti imperdibili

Sono stati 4 giorni, quelli dal 2 al 5 aprile, all’insegna del buon vino e dei migliori distillati in circolazione. Il Vinitaly 2023 ha, come ogni anno, attirato gli operatori internazionali del settore e, tra le altre cose, messo in mostra le migliori e più apprezzate etichette provenienti dalle diverse regioni dello Stivale.

Terra di vino, storia e passione: le regioni vinicole campane protagoniste a Verona

A dare il suo contributo di qualità ed eccellenza è stata, anche quest’anno, la Regione Campania, che ha potuto “schierare” 220 aziende vinicole del territorio, coinvolgendo ben 1.500 etichette, figlie delle principali uve autoctone della regione, tra le quali ricordiamo il Greco di Tufo, l’Aglianico, il Fiano e la Falanghina.

La Campania, “Terra di vino, storia e passione”, si è presentata all’appuntamento con produttori, buyer e stakeholder della filiera internazionale, giunti nel cuore antico di Verona, con un padiglione di 5.800 mq completamente rinnovato, dove hanno trovato spazio tutti i suoi territori del vino: Napoli, Irpinia, Sannio, Caserta e Salerno.

Regione Campania a Vinitaly 2

Sapori e parole: quattro giorni al Vinitaly nel Padiglione Campania

Ad aprire le danze delle sempre attesissime degustazioni presso l’Enoteca regionale, delle Masterclass con assaggio di prodotti tipici campani e dei tanti momenti d’incontro e dialogo con buyer esteri avviati nel corso delle 4 giornate, è stata la conferenza stampa nella giornata inaugurale, tenutasi proprio presso la Sala Campania nel padiglione dedicato alla regione. 

Nell’occasione, si sono distinti alcuni interventi che hanno messo in luce la crescita continua del comparto enologico campano, dei quali riportiamo gli stralci più significativi.

Regione Campania a Vinitaly

Vinitaly, Assessore Caputo: “Dal rapporto Nomisma sui vini regionali, l’esigenza di rafforzare il brand Campania”

“Uno studio destinato ad essere decisivo per il futuro delle produzioni vitivinicole regionali, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento della nostra produzione enologica attraverso l’introduzione di un brand Campania Dop. È solo la prima tappa di un percorso che proseguirà nei prossimi mesi. I risultati emersi dall’indagine sui consumatori oggi ci consentono già di fornire a produttori e Consorzi una valutazione complessiva del livello di awareness legato alle proprie DOP e IGP, ma soprattutto di definire una strategia per costruire una mappa valoriale collegata al brand e alle singole denominazioni territoriali. Tanto è stato già fatto, grazie alla vitalità degli imprenditori e al dialogo con i Consorzi - come dimostra la costante crescita dell’export in valore - ma restano ancora dati sui quali riflettere: un consumatore di vino italiano su due, non conosce i vini campani; il 54% degli italiani dichiara di non aver consumato vini campani negli ultimi 12 mesi perché non li riconosce, pur avendoli già acquistati e degustati”.

L’intervento di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, nel corso della presentazione al Vinitaly, in anteprima nazionale, del progetto di ricerca realizzato da Nomisma sul posizionamento dei vini campani a denominazione sul mercato nazionale e internazionale.

Abbiamo il dovere di rendere più riconoscibili i vini campani, soprattutto fuori dai confini regionali. Dobbiamo avere più ambizione e individuare nuovi mercati per essere maggiormente competitivi. Nomisma - conclude l’assessore Caputo - è riuscita a fotografare le performance di mercato delle denominazioni campane nell’ultimo triennio, mettendoci a disposizione importanti dati insight sul posizionamento nei principali e-commerce italiani e una indagine relativa alla valutazione di conoscenza, percezione e notorietà delle denominazioni campane presso il consumatore italiano”.

Nomisma ha indagato le performance di mercato, ma soprattutto ha coinvolto 1500 consumatori di vino rappresentativi della popolazione italiana (di cui 300 consumatori di vino residenti in Campania), in una survey sui comportamenti di acquisto.
Moderatore della presentazione il giornalista Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera, e testimonianza relativa ai trend nel mercato estero portata dal giornalista Tom Bruce-Gardyne del magazine The Drinks Business.

Vinitaly 2023, il Sistema Camerale a sostegno delle imprese del settore: 220 aziende portano in fiera la storia e le tradizioni della nostra terra

"La partecipazione al Vinitaly 2023 sottolinea il duraturo e costante impegno del Sistema Camerale campano nei confronti di un importante settore come quello vitivinicolo". Si è aperto così l'intervento di Ciro Fiola, presidente di Unioncamere Campania, al Vinitaly 2023

Fiola ha poi proseguito: "In più disegna un modello innovativo di promozione di prodotto, delle aziende produttrici e dei territori che ne costudiscono la storia, la cultura e la tradizione. Anche quest’anno le 220 aziende saranno protagoniste assolute delle degustazioni, degli incontri con la stampa di settore e con le delegazioni di buyers presenti in fiera.

Il Sistema Camerale e la Regione Campania concorrono anche quest’anno in maniera decisa alla promozione del settore. D’altra parte la nostra realtà territoriale è stata la prima a promuovere, fin dagli anni ’70 una fiera del vino e dei liquori denominata “Sivel” e che si teneva nel padiglione Caboto della Mostra d’Oltremare di Napoli (che potremmo anche pensare di riproporre).

Al centro dell’azione promozionale di oggi c’è il prodotto vino, che scaturisce dalla relazione territoriale tra tradizione, esperienza e capacità di affinarne la qualità. In nessun territorio è possibile riscontrare queste questo legame così intimo che si traduce in una straordinaria esperienza sensoriale. E’ per questo che occorre fornire impulso e sostegno al sistema delle imprese, che devono essere sempre più capaci di raccontare una storia talvolta millenaria, attraverso i luoghi da cui provengono i grandi vini campani, la cui origine è  universalmente conosciuta.

Tra gli aspetti da considerare come elemento propulsivo per la promozione c’è l’Enoturismo. Quel settore del turismo che unisce la scoperta del territorio alla visita di vigne e cantine. Che porta il visitatore a conoscere gli strumenti di coltura e produzione, a degustare ed acquistare il vino prodotto in azienda a conoscere il vino nel suo luogo di produzione. La filiera turistica ha ricadute importanti sul settore agroalimentare italiano dal momento che per oltre 7 turisti su 10 il souvenir preferito è ormai un prodotto del food & wine made in Italy. La Campania non fa eccezione. Ed è intorno a questa straordinaria opportunità che bisogna costruire il futuro del settore. Facendo sistema, potendo contare su una risorsa ambientale territoriale e storica che non ha eguali nel mondo. Che abbina all’esperienza della scoperta dei territori, il concetto di Bellezza, intorno al quale il fascino del vino è il giusto e imprescindibile ingrediente. Ma accanto a questo occorre aumentare il potenziale di offerta all’estero dove è forte la richiesta di qualità made in Italy. E per compiere questo percorso virtuoso la ricetta è ancora quella di fare sistema, magari con i Consorzi, in maniera convinta e decisa. Per guadagnare quote di mercato che sono pronte ad accogliere la straordinaria offerta vitivinicola campana".

A Vinitaly 2023 non solo grandi aziende, ma anche realtà presenti grazie al contributo di Regione Campania

Riguardo alla presenza a Vinitaly 2023 di Regione Campania, si è espresso anche l'assessore al lavoro e attività produttive Antonio Marchiello: "Il sistema vitivinicolo campano conferma la sua presenza al Vinitaly unito sotto il brand Regione Campania. Tra le 220 aziende del comparto che hanno partecipato quest'anno in rappresentanza di tutti i territori registriamo non solo aziende di lungo corso ma anche molte realtà emergenti, di giovani che investono in questo settore riprendendo tradizioni familiari o che decidono di valorizzare il proprio territorio e i prodotti che può offrire. Anche le donne del vino sono una realtà affermata nella nostra regione: sono numerose le produttrici campane che hanno immesso etichette di qualità e costruito realtà imprenditoriali solide.

Molte le aziende medio-piccole presenti che, senza la rete attivata tra Regione e tessuto imprenditoriale, non sarebbero state in grado di sostenere l'impegno economico e organizzativo che una manifestazione come il Vinitaly richiede e quindi a promuoversi. Siamo fortemente convinti che la capacità di fare sistema può essere la strada giusta per far crescere il settore vitivinicolo campano"

Passato, presente e futuro: la Campania del vino continua a crescere

La Campania, dunque, conferma il suo stretto legame con la terra e con una tradizione vinicola che risale addirittura agli antichi Greci, tanto che la Regione, oggi, ha raggiunto l’obiettivo di essere apprezzata dall’intera filiera vinicola globale come modello di crescita ed eccellenza.

Non rimane, dunque, che attendere con impazienza la prossima edizione di Vinitaly, certi che la Campania saprà essere ancora una volta protagonista. 

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