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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Svezia pronta alla strage di lupi, vuole dimezzarne la popolazione: "Troppi e pericolosi"

Aumentano i “conflitti” con gli esseri umani, ma la decisione potrebbe violare la normativa europea sulla biodiversità

Ammazzare circa 200 lupi. È l'obiettivo che si propone il governo svedese, che ha dichiarato di voler procedere quest'anno a un significativo abbattimento di questi animali, potendo arrivare a ridurre della metà l'attuale popolazione, che ammonta a circa 400 animali. "Possiamo notare che il livello di conflitto è aumentato e quello di accettazione è diminuito", ha dichiarato Anna-Caren Sätherberg, ministro svedese degli Affari rurali, all'emittente pubblica SVT, aggiungendo che il governo ha chiesto all'agenzia statale per la protezione dell'ambiente di esaminare nuovamente la corretta dimensione per la popolazione di questi predatori.

In precedenza, era stato stimato che il numero di lupi in Svezia non sarebbe dovuto scendere al di sotto dei 300 esemplari, rafforzati in modo regolare da nuovi arrivi dall'estero, al fine di tenere vitale la popolazione ed evitare che fosse indebolita dalla consanguineità. La nuova proposta è sostenuta dalla maggioranza del Parlamento, che vorrebbe ridotta la popolazione nella fascia compresa tra 170 e 270 esemplari. Una cifra che consentirebbe al Paese di soddisfare i requisiti di conservazione previsti dalla direttiva dell'Unione europea sulle specie e gli habitat.

Il ciclo della storia si è inverito, dato che il numero di lupi era diminuito in Svezia dopo che era stata approvata una legge nel lontano 1789, che permetteva ai cittadini di cacciare: le popolazioni di cervi e alci era diminuita drasticamente, spingendo i lupi a prendere di mira maggiormente il bestiame, per finire essi stessi vittime dei cacciatori. A metà del 1800 i lupi erano scomparsi dal sud del Paese e un secolo dopo si pensava fossero estinti. Negli anni '80, tuttavia, tre lupi della popolazione russo-finlandese migrarono nella Svezia meridionale, dando vita a una nuova popolazione mista svedese-norvegese. Grazie a questa migrazione, oggi questa razza è stimata in circa 480 animali, divisi in una quarantina di branchi, la maggior parte dei quali risiede nella Svezia centrale.

La ministra Sätherberg non ha specificato la quantità di lupi da salvaguardare, ma ha aggiunto che se da un lato la Svezia deve rispettare gli obblighi dell'Ue in materia di protezione delle specie in via di estinzione, dall'altro deve sostenere le persone "che vivono dove ci sono i lupi, le quali provano ansia sociale, avendo bestiame ed essendo stati colpiti". Secondo i gruppi ambientalisti, una popolazione di 300 esemplari è il minimo indispensabile, sostenendo che l'habitat del Paese potrebbe facilmente sostenere circa mille animali. Gli animalisti accusano quindi il governo di essersi piegato alla potente lobby della caccia, che giustifica la sua lotta i lupi, accusandoli di attaccare le alci e di essere un pericolo per i loro cani.

Il Wwf ha fatto sapere che si oppone a un abbattimento massiccio, ritenendo che la cifra di 170 esemplari indicata dal Parlamento "non si basa su alcun fatto scientifico". "Nelle popolazioni selvatiche possono accadere cose impreviste e un livello di 170 esemplari è decisamente troppo basso", ha dichiarato Benny Gäfwert, esperto di predatori per l'organizzazione ambientalista, alla televisione SVT. "Abbiamo un problema quando si tratta della genetica dei lupi e più piccola è la loro popolazione, maggiore è l'impatto delle fluttuazioni dello stato genetico". Una deputata dei Verdi, Maria Gardfjell, ha avvertito che ridurre la popolazione a 170 esemplari sarebbe illegale. "Violerebbe la legislazione europea sulla biodiversità e potrebbe portare la Svezia in tribunale", ha dichiarato alla radio svedese.

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