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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente&Clima

La Regioni Ue con Greta: "Trasformare il Green deal agricolo in legge vincolante"

Il Cor, il comitato europeo che riunisce gli enti locali, ha presentato un pacchetto di proposte per la Commissione in cui si chiede di dare seguito alla strategia Farm to fork con maggiore forza. Come chiesto dalle ong ambientaliste e dall'attivista svedese

Il Cdr, il Comitato europeo delle regioni, si schiera a favore di un'agricoltura "vincolata" al Green deal, o meglio al quadro delineato dalla Commissione europea nella strategia Farm to fork. L'organo consultivo dell'Ue, che riunisce i rappresentanti degli enti locali dei 27 Stati membri, ha presentato un pacchetto di proposte che in qualche modo tende la mano alle ong ambientaliste e ad attivisti come Greta Thunberg, che nel dicembre scorso hanno duramente criticato l'accordo raggiunto al Parlamento europeo sulla nuova Pac, la politica agricola comune, dove è stato eliminato un riferimento diretto a Farm to fork.

"Le attuali pratiche agricole continuano a danneggiare l'ambiente, provocando una drastica perdita di biodiversità ed emettendo il 10% delle emissioni annuali di carbonio dell'Ue", si legge in una nota del Cdr, che propone "una serie completa di misure per promuovere l'agroecologia". L'agroecologia, prosegue la nota, "riduce l'impronta di carbonio dell'agricoltura, favorisce il recupero della biodiversità, ripristina la fertilità dei suoli, previene l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e aumenta la resilienza economica e sociale delle aziende agricole con cibo sano e accessibile". 

Perché questo avvenga, "occorre che la nuova legge sui sistemi alimentari sostenibili annunciata nella strategia Farm to fork integri un quadro giuridico vincolante per avviare una vera transizione agroecologica". Che tradotto vuol dire assegnare più risorse Ue (in particolare i pagamenti diretti) alle aziende di piccole e medie dimensioni che praticano i metodi di coltivazione e allevamento più sostenibili. "Poiché si basa su aziende di piccole e medie dimensioni, l'agroecologia non può essere sviluppata se i pagamenti diretti della Pac rimangono assegnati per ettaro e non per persona attiva nell'azienda agricola", scrive il Cdr, che pertando "propone un passaggio graduale da un pagamento di base per ettaro a un pagamento di base legato al numero di persone attive e che i pagamenti diretti siano incanalati in via prioritaria alle piccole e medie aziende agroecologiche". Secondo Guillaume Cros, esponente dei Verdi francesi e relatore del testo del Cdr, puntando sulle Pmi agricole, "l'agroecologia può anche essere determinante per rivitalizzare le aree rurali in tutta l'Ue".

Per chiarire meglio la sua posizione, il Comitato delle regioni ha elencato una serie di misure Ue da adottare, come "una nuova direttiva sui suoli agricoli per arrestare la diminuzione del contenuto di materia organica, fermare l'erosione e dare priorità alla vita del suolo nelle pratiche agricole", ma anche "lo sviluppo di filiere corte e della lavorazione su piccola scala dei prodotti agricoli", l'ampliamento delle aree agricole protette, l'esclusione dal mercato europeo di "sementi geneticamente modificate o mutagene", l'introduzione di un sistema di premi e penalità nell'ambito degli eco-schemi della nuova Pac, lo stop alle gabbie negli allevamenti e la riduzione dell'Iva per i prodotti biologici e locali. Infine, il Cdr propone una rete di Comuni "impegnati per promuovere sistemi agricoli e alimentari resilienti e sostenibili", sulla scorta di quanto fatto per Patto dei sindaci per il clima e l'energia.

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