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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente&Clima

L'Ue ha fatto passi avanti per proteggere gli impollinatori, ma rimane la necessità di interventi urgenti

Secondo uno studio della Commissione sembra che siano stati compiuti progressi significativi, tuttavia, permangono criticità riguardo la gestione dei vari fattori alla radice del declino di questi insetti

Nell'Unione europea sono stati fatti dei progressi per proteggere gli insetti impollinatori, determinanti per il funzionanento degli ecosistemi, ma ci sono ancora molte criticità da affrontare per assicurarci che alcune specie non si estinguano. Lo si evince da una relazione pubblicata dalla sull'attuazione della prima iniziativa dell'Ue adottata dall'esecutivo europeo nel 2018 per far fronte al declino degli impollinatori selvatici. Secondo lo studio sembra che siano stati compiuti progressi significativi a livello di applicazione delle azioni a difesa di questi insetti fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi, per la sicurezza alimentare, per i farmaci e per il benessere dell'essere umano. Tuttavia, secondo la relazione permangono criticità riguardo la gestione dei vari fattori alla radice del declino, soprattutto perchè una specie di api e farfalle su dieci in Europa è ancora sull'orlo dell'estinzione e un terzo di esse è in diminuzione. Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca, ha affermato che l'allarme del declino degli impollinatori "mette a rischio la sicurezza alimentare e mette a rischio la nostra sopravvivenza e quella della natura nel suo insieme". Sinkevičius ha detto che proprio per questo l'Ue "ha messo in atto strumenti politici specifici per affrontare tale problema", aggiungendo che questa relazione "dimostra chiaramente che dobbiamo fare di più per affrontare i principali fattori alla radice di questo drastico declino".

Lo studio sostiene che l'iniziativa è ancora uno strumento politico utile che consente all'Unione, agli Stati membri e ai portatori d'interesse di contrastare la diminuzione degli impollinatori. "Alla fine del 2020 erano state attuate oltre trenta azioni in tre settori prioritari: migliorare la conoscenza sul declino di questi insetti, affrontarne le cause e coinvolgere i cittadini e promuovere la cooperazione al fine di arrestarlo" si legge in una nota dell'esecutivo europeo. "Tra l'altro, la Commissione ha lanciato il Pollinator Park (parco degli impollinatori), uno strumento digitale interattivo inteso a sensibilizzare in merito al loro allarmante declino e a mobilitare un'azione globale per porvi rimedio" continua la nota di Bruxelles. Dopo la pubblicazione della ricerca, l'esecutivo europeo ha fatto sapere che "occorre intensificare gli sforzi, in particolare per far fronte alla perdita di habitat nei paesaggi agricoli e all'impatto dei pesticidi". Secondo la nota proprio a questo proposito Bruxelles avrebbe messo in campo la strategia dell'Ue sulla biodiversità per il 2030, la strategia "Dal produttore al consumatore" e il piano d'azione dell'Ue sull'inquinamento zero.

"Gli obiettivi da perseguire sono l'estensione delle aree protette e il ripristino degli ecosistemi, la promozione dell'agricoltura biologica, il ripristino sulle superfici agricole di elementi paesaggistici ad alta diversità e la significativa riduzione dell'uso dei pesticidi e di altri inquinanti ambientali nocivi per gli impollinatori" ha affermato la Commissione. Per questo, l'esecutivo europeo ha fatto sapere che nella seconda metà del 2021 avvierà un'attività di consultazione al fine di raccogliere opinioni e ampliare il bagaglio di evidenze di esperti, portatori d'interesse e cittadini in vista di un eventuale miglioramento dell'iniziativa, individuando nuove misure atte a conseguire i suoi obiettivi a lungo termine. La Commissione poi "terrà conto dei riscontri ricevuti e valuterà in che misura rivedere l'iniziativa dell'Ue a favore degli impollinatori" si legge in un comunicato.

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