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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Corte Ue dice no al latte di soia bio con alga marina: "Vietato arricchirlo con il calcio, anche se naturale"

Rigettato il ricorso dell'impresa tedesca Natumi, che vende una bevanda chiamata "Soja Drink Calcium": le regole europee vietano l'arricchimento dei prodotti biologici, anche se si usano le alghe

Guai al produttore di latte di soia bio, che osi arricchirlo con l'alga rossa Lithothamnium Calcareum, naturalmente ricca di calcio. Per la Corte di Giustizia Ue, che ha dato ragione al Land del Nord Reno Vestfalia, l'impresa tedesca Natumi, che vende una bevanda chiamata "Soja Drink Calcium", con l'etichetta "bio" e le indicazioni "con calcio", "con alga marina ricca di calcio" e "con calcio di alta qualità derivato dall'alga marina Lithothamnium", ha violato il diritto comunitario, che vieta l'arricchimento in calcio dei prodotti bio, anche se si usano le alghe.

Il caso

La Natumi ammette che l'impiego di carbonato di calcio per arricchire i prodotti biologici in calcio è vietato. Ma è proprio per questo motivo, ha spiegato, che numerosi produttori di bevande biologiche a base di soia, di riso e di cereali aggiungono l'alga Lithothamnium calcareum, naturalmente ricca di calcio. Per la Natumi, questo alga è un'alternativa naturale al calcio, il cui impiego per arricchire i prodotti alimentari biologici dovrebbe essere autorizzato. Il Bundesverwaltungsgericht (la Corte amministrativa federale) ha chiesto alla Corte di Giustizia di interpretare il diritto dell'Unione in materia. 

Le ragioni della Corte Ue

Con la sentenza di oggi, la Corte dichiara che il diritto dell'Unione vieta l'utilizzo di una polvere ottenuta a partire da sedimenti dell'alga Lithothamnium calcareum puliti, essiccati e macinati, in quanto ingrediente non biologico di origine agricola, nella trasformazione di alimenti biologici quali le bevande biologiche a base di soia e di riso, ai fini del loro arricchimento in calcio. Infatti, l'uso di un ingrediente non biologico di origine agricola negli alimenti biologici è autorizzato solo se ricorrano determinate condizioni, e cioè, l'impossibilità, senza ricorrere a tale ingrediente, di produrre o di conservare tali alimenti o di rispettare requisiti dietetici previsti sulla base della normativa dell'Unione. E non risulta che questi criteri siano soddisfatti per quanto riguarda la polvere dell'alga rossa in questione.

Il calcio nel bio

Inoltre, il diritto dell'Unione stabilisce norme rigorose per quanto riguarda l'aggiunta di minerali, come il calcio, nella produzione di alimenti biologici. Esclude, in linea di principio, l'uso del carbonato di calcio, di modo che l'aggiunta del calcio nella trasformazione di alimenti biologici come le bevande a base di riso e di soia in questione, ai soli fini del loro arricchimento in calcio, è vietata. Di conseguenza, per i giudici di Lussemburgo autorizzare l'utilizzo della polvere di Lithothamnium Calcareum come ingrediente non biologico di origine agricola, nella trasformazione di alimenti biologici, per arricchirli in calcio, equivarrebbe a consentire ai produttori di questi alimenti di eludere il divieto.

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