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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Basta con il "da consumarsi preferibilmente entro", meglio "spesso buono oltre" per evitare sprechi

In Ue si buttano 9 milioni di tonnellate di cibo e ora l'iniziativa Too Good To Go propone un'etichetta più intelligente per evitare di gettare alimenti non ancora scaduti

Ogni anno in Europa nove milioni le tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura, uno spreco tremendo che è anche più grave visto che molti dei cibi che buttiamo sono potenzialmente ancora commestibili. Questo perché la dicitura in etichetta "da consumarsi preferibilmente entro" crea in molti confusione e tanti credono che gli alimenti che raggiungono tale data siano scaduti e non più buoni, mentre in spesso non è così.

Per capire le dimensioni del problema occorre pensare che parliamo 10 per cento di tutto lo spreco alimentare degli europei. Per combattere questo spreco e le sue conseguenze sull'ambiente Too Good To Go, l'app contro gli sprechi alimentari, lancia anche in Italia l'iniziativa "etichetta consapevole" che chiede un'ulteriore aggiunta in etichetta della frase "Spesso buono oltre", accompagnata da alcuni pittogrammi esplicativi dedicata ai prodotti con il Tmc (ossia con la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro") per incoraggiare i consumatori a utilizzare i propri sensi prima di gettare un prodotto. Il lancio in Italia di questa iniziativa avviene in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente, il 5 giugno, dopo il debutto in altri Paesi come Danimarca, Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Spagna e Portogallo. Nel nostro Paese, da una recente indagine di Altroconsumo, risulta che solo il 37 per cento dei consumatori è davvero consapevole che la data di scadenza "da consumarsi entro" attesta che effettivamente consumare il prodotto oltre quella data può essere un rischio per la salute, mentre il termine minimo di conservazione "da consumarsi preferibilmente entro" indica che l'alimento potrebbe iniziare da quel periodo di tempo a perdere minimamente alcune delle sue proprietà organolettiche (gusto, profumo, fragranza) ma, se conservato nella maniera corretta, è ancora perfettamente consumabile senza rischi anche oltre la data indicata.

"Il Termine minimo di conservazione indica la data entro la quale il prodotto alimentare conserva le proprie proprietà specifiche, in adeguate condizioni di conservazione. Moltissimi prodotti oltre la data riportata possono subire modificazioni organolettiche come sapore, odore o consistenza, ma possono essere comunque consumati senza rischi per la salute: se conservati bene si possono infatti mangiare anche dopo il termine minimo di conservazione e possiamo così evitare di buttare via tanto cibo che in realtà si può consumare senza pericolo”, spiega Laura Rossi, responsabile scientifico Osservatorio sugli sprechi alimentari del Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. Per la ricercatrice “utilizzare i sensi per capire se il prodotto è molto deperito oppure ha odore o colore anomalo, rappresenta quindi una strategia utile per combattere lo spreco alimentare ed evitare che cibo ancora perfettamente ottimo rischi di essere buttato a causa di un'errata interpretazione della dicitura in etichetta". L'Etichetta consapevole inviterà i consumatori a rivolgere l'attenzione al reale significato del Tmc e a utilizzare i propri sensi prima di gettare arbitrariamente il prodotto.

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