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Martedì, 19 Marzo 2024
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Il Nobel per la Pace al World Food Programme per il suo impegno contro la fame

L'agenzia dell'Onu premiata col prestigioso riconoscimento per "il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite dai conflitti"

Il World Food Programme dell'Onu è il vincitore di quest'anno del Premio Nobel per la Pace. L'agenzia delle nazioni Unite, con sede a Roma, è stata premiata "per il suo impegno nella lotta contro la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite dai conflitti e per aver agito come forza trainante negli sforzi per prevenire l'uso della fame come arma di guerra e di conflitto".

La presidente del Comitato per il Nobel, l'avvocatessa norvegese Berit Reiss-Andersen, ha sottolineato nella dichiarazione ufficiale per il conferimento "la necessità di solidarietà internazionale e di cooperazione multilaterale è più che mai evidente". "Il Programma alimentare mondiale è la più grande organizzazione umanitaria del mondo che si occupa della fame e promuove la sicurezza alimentare. Nel 2019 ha fornito assistenza a quasi 100 milioni di persone in 88 Paesi vittime dell'insicurezza alimentare acuta e della fame. Nel 2015, l'eliminazione della fame è stata adottata come uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu e il Pam è lo strumento principale per realizzare questo obiettivo”, ha continuato Reitt-Andersen, sottolineando che “negli ultimi anni la situazione ha preso una piega negativa.

Nel 2019, 135 milioni di persone soffrivano di fame acuta, il numero più alto da molti anni a questa parte. La maggior parte dell'aumento è stata causata dalla guerra e dai conflitti armati", in una situazione che si è aggravata ancora di più quest'anno a causa della pandemia di coronavirus.

"Sentiti ringraziamenti al Comitato dei Nobel per aver onorato il Wfp con il premio per la pace. Questo ricorda in maniera potente al mondo che pace e zero fame vanno di pari passo". Così si è espresso in un tweet il Programma alimentare mondiale, mentre un suo portavoce, Tomson Phiri, ha parlato di "momento di orgoglio" per l'agenzia delle Nazioni Unite con sede a Roma. "Siamo scesi in campo - ha sottolineato, in un riferimento all'impegno degli ultimi mesi contro il coronavirus - Ad un certo punto siamo stati la più grande compagnia aerea del mondo, quando la maggior parte se non tutte le linee aeree erano a terra".

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