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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Sempre più italiani mangiano prodotti senza glutine, anche se non sono celiaci

Molti li preferiscono ritenendo che siano più salutari e che aiutino a dimagrire. In aumento i consumi soprattutto di fette biscottate, pane, patatine, cracker e biscotti

L'intolleranza al glutine è ormai sempre più diffusa in Italia e non solo. Avere questo problema o conoscere qualcuno che lo abbia è sempre più comune. E così sugli scaffali di negozi e supermercati sono sempre più i prodotti gluten-free in vendita, con i prezzo che però invece di scendere sono in aumento. Secondo un'indagine di Consumerismo No Profit c'è però anche "un numero crescente di cittadini che, anche in assenza di patologie o problemi sanitari, inserisce nella propria dieta prodotti senza glutine".

Dall'indagine sul comparto che avrebbe raggiunto un giro d'affari da 320 milioni di euro anche grazie alla maggior presenza di questi cibi e bevande vendute presso i supermercati del Paese, emerge in particolare che è un cittadino su tre a scegliere alimenti senza glutine in assenza di problemi alimentari o sanitari. Il listino di mercato dei prodotti del settore ha invece raggiunto un più 450% rispetto ad alimenti normali. I ricercatori rilevano, analizzando i prezzi al dettaglio, che le differenze più forti tra prodotti tradizionali e prodotti senza glutine si registrano per le fette biscottate (fino al +449%), pane (+323%), patatine (+215%), cracker (+208%) e biscotti (+189%).

"Oggi in Italia un consumatore su tre che acquista cibi e bevande senza glutine lo fa per una libera scelta di alimentazione, non legata a problemi di celiachia, intolleranze o allergie alimentari”, sostiene il presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele, secondo cui si tratta di una “moda legata alla convinzione che tali alimenti siano più sani o aiutino a dimagrire, ma che ha impatti non indifferenti sul portafogli”. L'indagine realizzata da Consumerismo, ha aggiunto, “evidenzia infatti in modo lampante come i prezzi dei prodotti senza glutine siano sensibilmente più alti rispetto ai corrispettivi 'normali', maggior costo causato anche da un altro fattore, le minori quantità di cibo e bevande inserite nelle confezioni dei prodotti glutin-free".

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