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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Ancora casi di sesamo contaminato da ossido di etilene: quali rischi per i consumatori?

Ecco l'elenco dei prodotti ritirati dal mercato Ue. Sotto accusa i semi provenienti dall'India, che conterrebbero tracce di questo pesticida superiore ai limiti consentiti. Ma gli esperti invitano alla calma: i danni alla salute solo con consumi giornalieri e in grandi quantità

Il primo allarme è stato lanciato in Belgio a inizio settembre. Ma da quel momento, sono stati segnalati altre decine di casi in tutta Europa, Italia compresa. Tanto che la Commissione europea ha deciso di rafforzare i controlli sui semi di sesamo importati dall'India e venduti sul mercato Ue, spesso attraverso la porta dell'Olanda. Solo nelle ultime settimane, 1 caso su 4 riportato dal Rasff, il Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi dell'Ue riguardava proprio il sesamo e i prodotti che lo contengono, tra cui barrette energetiche e dolci, alcuni anche biologici (come la tahina bio ritirata dal mercato olandese). 

Le notifiche sono arrivate, tra gli altri, da Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Italia, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Austria, Norvegia e Svezia. Ma il problema, ancora una volta, è la porta di ingresso degli alimenti provenienti da Paesi terzi. La vicenda, infatti, potrebbe rinfocolare le polemiche sui controlli alle frontiere esterne dell'Ue, che dovrebbero servire a impedire la commercializzazione nel mercato europeo di prodotti a rischio per la salute umana e l'ambiente.

Cos'è l'ossido di etilene

"L’ossido di etilene è un gas disinfettante utilizzato per evitare la formazione di muffe. L’uso è vietato in Europa, ma non in India. A lungo termine e ad alti dosaggi, l’ossido di etilene può essere cancerogeno, mentre in quantità minori non c’è alcun pericolo", scrive l'Afsca, l'agenzia belga per la sicurezza alimentare. Per essere più chiari: i rischi per la salute, sempre secondo l'Afsca, si manifesterebbero solo in quei soggetti che consumano ogni giorno e in grandi quantità quotidiane prodotti contenenti semi di sesamo. 

La contaminazione da pesticidi non è un caso certo isolato: solo nell'ultima settimana, le autorità europee hanno segnalato contaminazioni di ossido di etilene nel riso basmati proveniente dall'India, ma anche la presenza di aflatossine sopra la norma presenti in alcuni lotti di semi di amaranto provenienti dall'Asia, di pistacchi provenienti dagli Stati Uniti, di arachidi importate dall'Argentina e dalla Nigeria e di fichi secchi provenienti dalla Turchia. Nella stragrande maggioranza di questi casi, in tutto una decina da inizio mese, le partite contaminate sono state fermate alle frontiere esterne.

Perché è scattato l'allarme in Europa 

Purtroppo, lo stesso non è riuscito con i lotti contaminati di sesamo, un prodotto sempre più utilizzato in Europa, soprattutto in Germania, Olanda e Grecia, ma anche in Polonia, Francia e Italia, con importazioni da fuori Ue pari a circa 250 milioni di euro nel 2019. Tra i prodotti in cui sono state riscontrate tracce di ossido di etilene sopra le norme troviamo anche barrette di cereali, insalate, cioccolato, biscotti, pane, cracker, olio di sesamo, bagel e piatti asiatici precotti. A preoccupare è anche il livello di contaminazione: in alcuni casi, come in alcuni dolci venduti in Italia, le tracce di ossido di etilene superavano i 5 milligrammi per chilo, quando il limite stabilito in Ue è di 0,05 milligrammi per chilo. 

Per questa ragione, la Commissione e gli Stati membri hanno deciso di rafforzare i controlli. Dal 26 ottobre, l'Ue ha stabilito che ogni lotto di semi di origine indiana importato in Europa deve essere accompagnato da un certificato ufficiale che attesti la conformità alle norme europee. "Oltre a questo certificato, tutti gli Stati membri si sono accordati per aumentare la frequenza dei controlli alla frontiera (sarà ispezionato il 50% dei lotti di sesamo che entrano in Europa", scrive il Fatto Alimentare. L'aumento dei controlli spiegherebbe anche il boom di casi finiti nella lista Rasff. 

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