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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente&Clima

Basta falso miele asiatico, i produttori Usa fanno causa al principale importatore del Paese

Gli apicoltori statunitensi affermano che l'alimento contraffatto li sta spingendo al collasso finanziario e parlano ci concorrenza sleale, con prezzi troppo bassi con cui non riescono a competere

Gli apicoltori americani non ne possono più delle continue importazioni di miele falso, di scarsa qualità e a buon mercato dall’Asia tanto che hanno intrapreso un’azione legale contro le maggiori società di importazione del Paese. L’accusa è quella di aver inondato il mercato con un prodotto contraffatto, di scarsa qualità che li sta portando al collasso finanziario. L’obiettivo degli apicoltori è quello di liberarsi del miele asiatico e chiedono un risarcimento per la perdita di profitti degli ultimi anni. Questo prodotto è considerato l'alimento più contraffatto dopo il latte e l'olio d'oliva. Tra il 2007 e il 2019, c'è stato un aumento del 128 per cento delle esportazioni di alimenti asiatici in tutto il mondo, inclusa l’Europa. Per esempio, l’Italia continua ad importare falso miele cinese, che sta soppiantando nelle vendite quello italiano e di qualità, battendolo sul mercato grazie ai prezzi bassissimi con cui viene venduto. Addirittura, Cia-Agricoltori aveva lanciato l’allarme di “invasione di prodotto fake, allungato con lo sciroppo di zucchero”. Nel resto dell’Ue avviene lo sto e il danno economico è immenso. "Ogni anno viene venduto più miele di quanto le popolazioni di api esistenti siano in grado di produrre e da alcuni Paesi che non hanno nemmeno il clima o le risorse floreali per produrre grandi volumi di questo alimento", ha detto Arturo Carrillo, coordinatore del Honey Authenticity Project, che stima che circa un terzo delle importazioni mondiali potrebbe essere contraffatto.

I produttori statunitensi puntano il dito principalmente contro importatori Sunland Trading e Lamex Food e gli imballatori Barkman Honey e Dutch Gold Honey. Come riporta il Guardian, l’accusa sarebbe quella di cospirazione per frodare il mercato del miele di Washington. Gli apicoltori, che se la prendono anche con True Source Honey, un’organizzazione creata da importatori e confezionatori per gestire il traffico di miele, sostengono che viene utilizzato “un sistema di certificazione che spaccia per autentico un prodotto falso”. Il caso è stato presentato in California a nome degli apicoltori del Paese da Kelvin Adee, proprietario di Adee Honey Farms, la più grande società commerciale statunitense, l’azienda Henry’s Bullfrog Bees e Golden Praire Honey Farms, un’Ong del Kansas. Molti avevano paura di esporsi per aiutare a fermare la presunta frode “per paura di ritorsioni e di non essere più in grado di vendere i propri prodotti” ha detto Gillian Wade, l'avvocato delle parti in causa. Wade ha spiegato che l'azione era l'ultima speranza dei suoi clienti che hanno addirittura “fatto appello alla Food and Drug Administration degli Stati Uniti, al Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e ad altre agenzie, hanno organizzato e formato gruppi industriali per aiutare ad affrontare il problema, ma persiste ed è solo peggiorato". Ha inoltre detto che l’accusa è stata estesa anche a Intertek Testing Service, nel cui laboratorio viene testato il miele. Gli apicoltori avvertono che se perderanno la causa ci sarà una carenza non solo di miele genuino, ma anche di api mellifere per impollinare il 75% delle colture.

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