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Venerdì, 26 Aprile 2024
La decisione

Il Kenya autorizza di nuovo la coltivazione di Ogm: “Ci aiutano a combattere la siccità”

Erano vietati dal 2012, ma il nuovo presidente Ruto li ha reitrodotti. Secchezza del suolo più grave dagli anni Ottanta, con 4 milioni di persone che soffrono la fame

Il Kenya riprende ad importare e coltivare mais geneticamente modificato a causa della siccità. La decisione è stata adottata dal presidente keniota William Ruto il 3 ottobre. Le autorità, che hanno annunciato l'autorizzazione di "colture resistenti a parassiti e malattie" vogliono "ridefinire in modo significativo l'agricoltura in Kenya". La scelta risulta una marcia indietro rispetto alla decisione assunta nel novembre 2012, quando il Kenya aveva vietato l'uso di organismi geneticamente modificati nei suoi campi.

La grave siccità che ha colpito il Paese avrebbe indotto la presidenza a modificare la direzione. "La coltivazione e l'importazione di mais bianco geneticamente modificato sono ora consentite", si legge in una dichiarazione ufficiale. Con questa mossa le autorità vogliono anche "ridurre la dipendenza del Kenya" dall'agricoltura ad alta intensità idrica "piantando colture resistenti alla siccità". William Ruto, a capo di una delle famiglie più ricche del Paese, era già stato ministro dell'Agricoltura in un precedente governo.

È stato eletto ad agosto dopo una campagna elettorale combattuta, durante la quale ha promesso di affrontare il problema dell'inflazione, in particolare per quanto riguarda carburante, cibo, sementi e fertilizzanti. Già a settembre, una delle prime misure adottate il neo-eletto capo di Stato ha dimezzato il prezzo dei fertilizzanti. Il Presidente ha promesso di rivitalizzare il settore dell'agricoltura, che costituisce un pilastro dell'economia garantendo il 20% del Pil.

L'intensità della siccità in Kenya è la più ardua degli ultimi quarant'anni. La fame colpisce almeno 4 milioni di persone su una popolazione di oltre 50 milioni. Secondo i dati diffusi dalle autorità locali, la siccità sta colpendo 23 delle 47 contee del Paese. Le pioggie sono state scarse nel corso delle ultime quattro stagioni consecutive. Si sono così create le condizioni più secche dall'inizio degli anni Ottanta. Fiumi e pozzi si sono prosciugati, mentre i pascoli si sono trasformati in polvere, causando la morte di oltre 1,5 milioni di capi di bestiame.

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