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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso

Perché l'ammoniaca negli Oreo non fa male alla salute ma è un problema per l'ambiente

Un quotidiano olandese ha accusato la Mondelez, che produce i celebri biscotti, di un uso eccessivo della sostanza scatenando preoccupazione nel Paese e non solo

Il problema dell'uso dell'ammoniaca nella fabbrica olandese della Olam, che produce Oreo per la multinazionale Mondelez, non è per la salute dei consumatori, ma è di tipo ambientale. A seguito del clamore suscitato anche in Italia dall'inchiesta realizzata dal giornale olandese Noordhollands Dagblad a proposito dei celebri biscotti, inchiesta rilanciata anche da AgriFood Today, proviamo a fare chiarezza sulla questione, sia sull'additivo impiegato che in merito alle preoccupazioni per la salute e per gli ecosistemi nei dintorni dell'impianto.. 

Nelle giuste quantità no pericoloso per la salute

L'ammoniaca è un composto dell'azoto ed è una sostanza tossica, ma in alimentazione viene utilizzato il carbonato di ammonio, un sale ed agente lievitante prodotto combinando anidride carbonica e ammoniaca fortemente diluita. È questo l'additivo adoperato nella produzione dei biscotti Oreo, così come in numerosi altri prodotti alimentari, e in questa forma è assolutamente innocuo per l'uomo. La stessa Mondelez, in una nota inviata ad AgriFoodToday, oltre a dichiarare di mettere al centro del suo operato la sicurezza dei consumatori, ha precisato: "Il carbonato di ammonio è un additivo alimentare composto da minerali naturali (solfato di ammonio e carbonato di calcio) che viene comunemente utilizzato sia per l’alcalinizzazione che come agente lievitante nei prodotti alimentari. È presente in numerosi biscotti industriali così come nelle ricette tradizionali di biscotti fatti in casa".

Il caratteristico nero

Nello specifico nella fabbrica della Ofi/Olam situata a Koog-sur-le-Zaan, nel nord dei Paesi Bassi, questa sostanza verrebbe utilizzata nella lavorazione del cacao. E' la stessa Mondelez a spiegare perché: "Nella produzione del cacao in polvere, il carbonato di ammonio viene aggiunto alle fave di cacao per migliorarne il sapore. Questo processo di alcalinizzazione rende le fave meno amare e inoltre scurisce il colore della polvere di cacao", spiega l'azienda nella nota. "In fase di riscaldamento, il carbonato di ammonio si decompone in anidride carbonica, acqua e ammoniaca, senza lasciare residui nella polvere di cacao", evidenzia Mondelez. Questo in condizioni di utilizzo normali. La fonte anonima citata dal quotidiano olandese parlava però di un uso eccessivo di questa sostanza. 

Scandalo ambientale

Al centro dello scandalo però, come dicevamo, ci sarebbe soprattutto l'aspetto ambientale: cosa succede ai residui dell'ammoniaca, liberata dal carbonato di ammonio, all'interno e all'esterno dell'impianto della Ofi/Olam che produce gli Oreo? A destare preoccupazione nell'opinione pubblica olandese sono stati i possibili effetti sull'ambiente e sulla salute delle persone che abitano nelle aree adiacenti la fabbrica. È questa la ragione per cui questo caso in Olanda sta suscitando un ampio dibattito, ripreso da diverse testate.

Wentelteefjes zijn het, zegt @mvanroosmalen over D66 op @nporadio1. "Het is oud brood opnieuw opbakken en dat presenteren als een lekkernij. D66 is op een rare manier erg wereldvreemd, als we er niet allemaal slachtoffer van zouden zijn zou je er om kunnen lachen." pic.twitter.com/dGwTpkrsiU

— De Nieuws BV (@denieuwsbv) December 13, 2022 " target="_blank">trasmissioni radiofoniche, e che potrebbe costituire un altro spinoso problema per il travagliato lavoro del governo olandese nella lotta alle emissioni pericolose.

Emissioni agricole (ma non solo)

L'ammoniaca rientra tra le sostanze inquinanti indicate dalla Direttiva sui limiti nazionali di emissione del 2016. Come evidenzia l'Agenzia europea per l'ambiente (Eea), mentre le emissioni della maggior parte degli inquinanti atmosferici continuano il loro progressivo calo in tutta l'Unione europea, nel 2019 quelle di ammoniaca erano aumentate per il quarto anno consecutivo. Secondo l'agenzia gli incrementi erano dovuti innanzitutto al settore agricolo, fino ad allora poco impegnato sul fronte ambientale. Per questa ragione e dopo la sentenza di un tribunale, i Paesi Bassi hanno formulato un ambizioso piano di riduzione delle emissioni di azoto e di ammoniaca, legate in particolare agli allevamenti intensivi. Il programma ha suscitato proteste, manifestazioni e atti intimidatori, nonché provocato le dimissioni di alcuni membri del governo guidato da Mark Rutte, che si è deciso ad apportare diversi aggiustamenti al piano. 

Inquinamento e problemi respiratori

Tornando alla questione più generale delle emissioni, siano esse agricole o industriali, quelle di ammoniaca possono portare ad un aumento delle deposizioni di acidi e livelli eccessivi di nutrienti nel suolo, nei fiumi o nei laghi. Questo insieme di circostanze può avere un impatto negativo sugli ecosistemi acquatici e causare danni alle foreste, alle colture e ad altra vegetazione. Possono inoltre prodursi gravi riduzioni della qualità dell'acqua con impatti negativi sugli ecosistemi, inclusa una diminuzione della biodiversità. L'uso eccessivo di ammoniaca desta preoccupazione anche per gli effetti sulla salute innanzitutto di lavoratrici e lavoratori dell'impianto, nonché dei residenti delle aree circostanti. Le persone che vivono, lavorano o vanno a scuola vicino a una fonte di emissioni di ammoniaca possono soffrire di problemi respiratori, in particolare le persone che già soffrono di malattie polmonari croniche, come l'asma.

L'esposizione a lungo termine all'aria inquinata da questa sostanza può anche causare malattie cardiovascolari. Già due anni fa la trasmissione radiotelevisiva olandese Pointer si era occupata di un caso analogo relativo alle emissioni di un'altra fabbrica di cacao, la Aurora di Zaandam, facente capo in tal caso alla Cargill, un'altra multinazionale dell'agroalimentare. Secondo i giornalisti che avevano realizzato quell'inchiesta, anche quella fabbrica emetteva decine di tonnellate di ammoniaca all'anno, senza comunicarlo alle autorità. Come ricordato dalla stampa olandese, i due impianti della regione impegnati nella lavorazione del cacao sono tra le prime cinque fonti di ammoniaca nei Paesi Bassi, subito dopo i produttori di fertilizzanti, venendo quindi indicati come "emettitori di punta".

La difesa di Mondelez

A proposito della questione inquinamento, la stessa Mondelez, per la quale la Ofi/Olam produce gli Oreo, ha ribadito ad AgriFoodToday piena fiducia alla sua azienda fornitrice: "Ofi rispetta rigorosamente tutti gli standard di sicurezza alimentare e la legislazione, comprese le norme ambientali", scrive la multinazionale, precisando che la fabbrica "ha adottato misure per ridurre notevolmente i livelli di ammoniaca rilasciati dal suo impianto di lavorazione del cacao nei Paesi Bassi". Nella nota inviataci, Mondelez precisa inoltre che "Ofi ha ridotto le emissioni di ammoniaca dell'84% presso lo stabilimento di Koog". 

Cosa esce dal camino

L'Ente per la sicurezza ambientale (Omgevingsdienst Noordzeekanaalgebied - Od Nzkg) pure era stato coinvolto nell'inchiesta, dato che secondo l'informatore del quotidiano olandese i suoi ispettori erano a conoscenze dell'eccesso di emissioni da parte di Ofi/Olam. L'ente ha però rispedito seccamente al mittente le accuse. A proposito dell'impianto sostiene: "Olam soddisfa gli standard di emissione previsti dalla legge e monitorati dall'Od Nzkg", precisando che "il decreto sull'ambiente ha successivamente inasprito gli standard di emissione dell'ammoniaca. A causa di questa stretta, Olam ha realizzato un impianto di postcombustione e DeNOx. In questo modo si ridurranno, tra l'altro, le emissioni di ammoniaca e ossidi di azoto".

Quando Pointer aveva interrogato l'Ente ambientale a proposito delle emissioni dell'impianto legato alla Cargill, l'istituzione governativa aveva offerto dati solo sulle emissioni relative agli anni 2019 e 2020, lasciando privo di risposte un "buco" rispetto agli anni precedenti. Anche per questo restano intatte le preoccupazioni dei cittadini residenti nei paraggi dei due impianti.

Articolo editato il 19 dicembre 2022 ore 10:08: Nella prima versione dell'articolo avevamo indicato nell'incipit dell'articolo ch il problema dell'uso dell'ammoniaca avveniva "nella fabbrica olandese della Mondelez che produce Oreo". Come corretto, la fabbrica nei Paesi Bassi è di proprietà della Olam, che figura come produttrice dei biscotti per la multinazionale Mondelez, mentre la Ofi, ad essa collegata, fornisce il cacao.

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