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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente&Clima

“Le deroghe Ue per la sicurezza alimentare mettono a rischio uccelli, api e fiori”

Lipu e Wwf chiedono al governo italiano di escludere i siti Natura 2000 dalle azioni per aumentare la produttività agricola. Fioritura e riproduzione primaverile danneggiate

Bisogna tutelare i terreni dei siti Natura 2000 dalle deroghe concesse dall'Ue, al fine di aumentare la produttività agricola europea. Questa la richiesta delle associazioni ambientaliste, Lipu e Wwf, indirizzata ai ministeri dell'agricoltura e della transizione ecologica, a seguito del pacchetto di azioni adottate la settimana scorsa dalla Commissione europea al fine di garantire la sicurezza alimentare, minacciata dall'inflazione e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Il governo italiano, come gli altri Stati membri dell'Ue, ha già ricevuto la Decisione di esecuzione della Commissione europea, adottata lo scorso 23 marzo, che autorizza l’attuazione delle deroghe alle regole del Green Deal europeo.

Lo scopo delle deroghe è quello di aumentare la produzione agricola per far fronte agli effetti della guerra in Ucraina, in particolare per incrementare le semine primaverili di mais e girasole. Materie prime per le quali gli Stati europei, inclusa l'Italia, erano fortemente dipendenti dalle importazioni provenienti dal Paese invaso dalla Russia. Con questa decisione, la Commissione europea concede agli Stati Membri di poter autorizzare sia l’utilizzo dei prodotti fitosanitari sulle colture sia la riconversione a seminativo delle aree a riposo, in precedenza designate come aree d’interesse ecologico (Efa). Peccato che queste aree fossero state individuate per soddisfare le norme dell’inverdimento, introdotte nel 2014 dalla Politica agricola comune (Pac), al fine di diminuire gli impatti dell’agricoltura  su clima e biodiversità. Con le azioni adottate la settimana scorsa l'Ue ha fatto un passo indietro rispetto all'approccio green, ritenuto indispensabile fino a pochi mesi fa.

Le associazioni ambientaliste si sono mosse per richiedere ai due ministeri maggiori garanzie sull’attuazione delle deroghe e proteggere quantomeno le aree più sensibili. In particolare chiedono di rispettare le raccomandazioni della Commissione europea in un documlento che specifica: “nel decidere in merito all’applicazione delle deroghe gli Stati membri dovrebbero tenere debito conto degli obiettivi delle pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente e, in particolare, della necessità di una protezione sufficiente della qualità del suolo e della qualità delle risorse naturali e della biodiversità, soprattutto durante i periodi più sensibili per la fioritura e la nidificazione degli uccelli”. In base a queste precisazioni, Lipu e Wwf chiedono che all’interno dei siti Natura 2000 non venga concessa alcuna deroga, per escludere impatti a specie ed habitat d’interesse comunitario nel periodo della riproduzione primaverile.

Questo appena iniziato è il periodo più sensibile per gli uccelli degli agro-ecosistemi e per la fioritura delle piante nonché per la riproduzione degli insetti "utili", come gli impollinatori selvatici. Secondo le associazioni, inoltre, l’applicazione delle deroghe nelle superfici incluse nei siti Natura 2000 non contribuirebbe in modo significativo all’aumento della produzione agricola del nostro Paese. Come abbiamo sottolineato pochi giorni fa, una fonte della Commissione aveva in effetti confermato questa ipotesi, ammettendo che spesso questo aree sono meno produttive e che, in ogni caso, l'Ue non è in grado di quantificare l'ammontare di alimenti recuperabili con questo intervento, che inciderà su circa 4 milioni di ettari in tutta l'Unione. D'altra parte, sottolineano ancora Lipu e Wwf, l’eliminazione delle misure a tutela della biodiversità determinerebbe di sicuro impatti negativi su alcune specie già in cattivo stato di conservazione, come dimostrano i dati sull’andamento negativo delle popolazioni degli uccelli negli agroecosistemi, la cui mancata riproduzione, anche per un solo anno, aggraverebbe molto la situazione.

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