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Martedì, 19 Marzo 2024
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La Commissione Ue vuole un "codice di condotta" per la sostenibilità delle imprese agricole

Avviate le discussioni con le parti interessate, che vedono opportunità in una catena alimentare di cibi sani e prodotti con meno impatto ambientale. Obiettivo: arrivare alla firma del testo a giugno

La Commissione europea vuole che ci sia un "codice di condotta" per tutti gli anelli della catena alimentare, dai produttori ai trasformatori alimentari fino a comprendere anche i rivenditori e i servizi di ristorazione, affinché l'intero sistema sia di minor impatto sull'ambiente. Il codice punta a facilitare le pratiche sostenibili da parte di tutti gli attori rilevanti nel sistema alimentare e rendere più facile per i consumatori scegliere diete sane sia per la salute umana che per l'ambiente. Il codice coprirà tutti i principali aspetti della sostenibilità dei sistemi alimentari, compresi quelli economici, sociali e ambientali, e rifletterà gli obiettivi e le ambizioni della politica alimentare dell'Unione europea: la strategia Farm to Fork (dal produttore al consumatore) che è al centro del Green Deal europeo.

In questo quadro, il codice è rivolto alle aziende che si trovano "tra la fattoria e la tavola", inclusi i trasformatori alimentari, gli operatori dell'ospitalità e dei servizi di ristorazione e i rivenditori, lavorando con loro per rendere più accessibili opzioni alimentari sane e sostenibili.  Come racconta Euractiv il lavoro è iniziato ieri, quando la Commissione ha ha avviato le discussioni con le varie parti interessate in un evento virtuale al quale hanno partecipato il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, responsabile per il Green Deal, e la commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides. L'obiettivo è concludere il percorso di preparazione del codice entro giugno 2021, così che venga firmato dalle parti interessate, compresi i rivenditori e l'industria dei servizi di ristorazione. Per la commissaria Kyriakides il codice di condotta sarà un "primo segnale significativo da parte dell'industria alimentare, delle società di vendita al dettaglio e dell'ospitalità, che collaborano per garantire pratiche sostenibili nella catena del valore alimentare".  L'avvio delle discussioni è stato accolto con grande favore dagli attori della catena alimentare, che hanno evidenziato il potenziale del settore per contribuire al miglioramento della sostenibilità della catena alimentare.

La sostenibilità viene vista come un modo per affrontare la difficile situazione in cui versa il mondo dell'ospitalità, uno dei più colpiti dalla pandemia di Covid-19 per via delle restrizioni ai viaggi e delle chiusure dei ristoranti, con migliaia di posti di lavoro e mezzi di sussistenza in tutta l'Ue a rischio. Accogliendo con favore l'opportunità di sviluppare il codice insieme alla Commissione, Christian Verschueren, direttore generale della lobby dei rivenditori di generi alimentari EuroCommerce, ha dichiarato di sperare che partecipi alle discussioni il maggior numero possibile di attori. "Questa iniziativa è un'opportunità per il nostro settore di evidenziare e sviluppare ulteriormente le numerose iniziative di sostenibilità che i nostri membri hanno intrapreso in tutta Europa e nel corso di molti anni", ha spiegato. Allo stesso tempo, però, ha avvertito che il codice di condotta avrà successo solo a condizione che tutte le parti della catena di approvvigionamento e le autorità pubbliche lavorino insieme.

E a questo ha risposto Todor Ivanov, segretario generale di Euro Coop, la voce delle cooperative di consumatori dell'Ue, che ha sottolineato che le cooperative di consumatori sono "pronte a lavorare con i responsabili politici dell'Ue per rendere questo codice una realtà" e ha sottolineato che "il cibo sostenibile non dovrebbe essere un privilegio per pochi". Tuttavia, la coalizione per la politica alimentare dell'Ue, che lavora per facilitare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili a livello Ue, ha avvertito che questo codice di condotta deve andare oltre il semplice rispetto degli obiettivi di sostenibilità. "L'autoregolamentazione non basta: questo codice dovrebbe essere accompagnato da obiettivi e misure vincolanti per scoraggiare il mancato rispetto", ha twittato la coalizione. 

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