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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il voto

Ok del Parlamento Ue alla riforma di Dop e Igp: "Buona notizia per gli agricoltori"

I deputati chiedono più tutele contro le contraffazioni e tempi più rapidi per le registrazioni dei marchi tipici. Ora iniziano le trattative con i governi, il relatore De Castro: "Saranno difficili"

Il Parlamento europeo ha approvato la sua versione della riforma delle nuove norme relative alle indicazioni geografiche tipiche dell'Ue per i prodotti agricoli. Secondo la posizione negoziale dell'Aula, approvata con 603 voti a favore, 18 contrari e 8 astensioni, le indicazioni geografiche protette (Igp), dovrebbero essere meglio tutelate online. Questo significa ad esempio che i domini che abusano di un marchio registrato dovrebbero essere automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che utilizza l'Igp in modo legale. A questo scopo, l'Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo) dovrebbe sviluppare un sistema di allarme per combattere la contraffazione online delle indicazioni geografiche.

Il Parlamento, che ora dovrà negoziare con il Consiglio Ue il testo finale, chiede che le Igp siano meglio protette anche nel caso di alimenti processati. Gli alimenti processati che contengono un ingrediente tutelato non dovrebbero poter essere denominati con il nome dell'Igp, a meno che non sia consentito direttamente dai produttori di quel specifico prodotto. Secondo i deputati poi, la registrazione dovrebbe essere più rapida e la Commissione dovrebbe impiegare al massimo cinque mesi per concederla. Le autorità nazionali dovrebbero gestire la maggior parte delle richieste di modifica, senza alcun intervento da parte dell'esecutivo comunitario. Infine, i deputati sostengono che i gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero ottenere maggiori diritti e risorse. Dovrebbero essere incaricati di stabilire le condizioni minime per l'uso di una denominazione Igp e di controllare l'utilizzo corretto delle indicazioni. I gruppi di produttori riconosciuti dovrebbero anche ricevere contributi finanziari obbligatori da tutti i produttori.

"Il testo di oggi rappresenta una rara buona notizia per i nostri agricoltori poiché va a sostenere un sistema agroalimentare più competitivo, sostenibile e integrato, a beneficio delle nostre aree rurali", ha dichiarato il relatore, l'italiano Paolo De Castro. Per il deputato del Partito Democratico "la posizione del Parlamento vuole essere un'evoluzione del sistema delle Indicazioni Geografiche, che ha un valore di circa 80 miliardi di euro per l'Ue ed è riconosciuto a livello mondiale, come garanzia dell'eccellenza del settore agroalimentare europeo". De Castro ha però avvertito che i negoziati con il Consiglio Ue non saranno semplici, perché i governi "hanno una posizione molto meno ambiziosa della nostra".

Il negoziato, che comincerà il 6 giugno, "sarà difficile", e tra i punti su cui c'è maggiore distanza tra le due istituzioni Ue, il relatore ha citato "la trasparenza delle materie prime sui prodotti Igp, oppure la nostra convinzione che sulle etichette vada riportato il nome del produttore", e "la tutela dei produttori quando i prodotti a indicazione geografica sono usati come ingredienti", con il Parlamento europeo che chiede l'obbligo di autorizzazione da parte del consorzio di tutela, mentre il Consiglio Ue si limita a prevedere una notifica. Le indicazioni geografiche sono protette dall'Ue sin dagli anni '70. Oggi, il registro delle indicazioni geografiche contiene quasi 3500 voci, che rappresentano un valore di vendita di 74,8 miliardi di euro. I prodotti Dop hanno spesso un valore di vendita doppio rispetto a quello di prodotti simili non certificati.

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