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Venerdì, 26 Aprile 2024
Accordi e disaccordi

Bruxelles minaccia di bloccare l'editing genetico se non passa il taglio dei pesticidi

Il Ppe ha deciso di ostacolare la riduzione dei fitofarmaci, ma secondo la Commissione il provvedimento fa parte di un pacchetto unico con l'ammorbidimento delle regole per gli Ogm di nuova generazione

"Vi opponete al taglio dei pesticidi? Allora blocchiamo la legge sull'editing genetico". Questo in sintesi l'approccio che la Commissione europea intenderebbe adottare nei confronti del centro-destra europeo, che a Bruxelles sta facendo di tutto per affossare l'ambizioso piano sul taglio dei fitofarmaci in agricoltura. Almeno stando a quanto riferisce il portale Euractiv, citando una fonte anonima dell'esecutivo europeo. Nonostante manchino conferme ufficiali, la posizione sembra attendibile tenuto conto delle ultime mosse del Partito popolare europeo (Ppe), che ha deciso di respingere due delle proposte fondamentali del Green Deal connesse al settore agricolo. Nella partita a scacchi tutta interna al centro-destra, che gode del maggior numero di deputati nonché di commissari europei, un ruolo chiave potrebbe svolgerlo la normativa sull'editing genetico, il pacchetto di misure volte a semplificare le autorizzazioni per i gli organismi geneticamente modificati di seconda generazione.

Mettersi di traverso

Riunitosi ai primi di maggio in Germania, il Ppe ha deciso di respingere sia il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (Sur) che la legge sul ripristino della natura (Nrl). I timori ufficiali sono quelli legati ai problemi di sicurezza alimentare che le due normative potrebbero determinare. Alla radice ci sono le forti pressioni delle grandi aziende dell'agrochimica, nonché lotte intestine legate alla leadership del partito. La proposta Sur mira a dimezzare l’uso e il rischio dei pesticidi entro il 2030, mentre la legge sul ripristino della natura ha l'obiettivo di salvaguardare gli ecosistemi soggetti a degrado negli Stati membri dell'Ue. In combinazione rappresentano i pilastri del Patto europeo per l'ambiente.

Legame a filo doppio

La fonte della Commissione ha assicurato che le due normative vanno di pari passo con la proposta sulle nuove tecniche genomiche (Ngt), che dovrebbe essere presentata a breve. “Se il Parlamento europeo dice di rifiutare il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, che bisogno c’è di avere questa proposta sulle Ngt?”, ha chiesto il funzionario parlando in via ufficiosa ad Euractiv. La fonte ha poi sottolineato che c'è “chiaramente un collegamento” tra la riduzione dei pesticidi chimici e l’introduzione delle tecniche di genoma editing, dato che queste ultime sarebbero “una delle risposte” alla necessità di abbattere i fitofarmaci di sintesi nei campi.

Nuove tecniche, vecchie leggi

L’editing genetico è l'insieme di metodi scientifici di nuova generazione in grado di alterare i genomi, senza introdurre Dna esterno, per definire, ampliare o modificare geneticamente alcune caratteristiche delle piante. Tra le possibili alterazioni sperimentate c'è anche la resistenza ai parassiti, che induce i ricercatori a supportare queste tecniche nella speranza che si riduca la quantità di pesticidi utilizzati. La Commissione europea sta lavorando da mesi per ammorbidire le rigide regole in vigore sugli organismi geneticamente modificati, nella cui categoria attualmente rientrano anche le tecniche di genoma editing, affinché queste ultime godano di uno speciale regime più favorevole alla loro commercializzazione.

La presentazione della proposta è prevista per il secondo trimestre del 2023, ma le resistenze del centro-destra rispetto al taglio dei pesticidi sta spingendo Bruxelles a ripensare le sue tempistiche nonché l'approccio sul tema. "Le ragioni non possono essere che dobbiamo presentare questa proposta perché lo fanno i cinesi e gli americani”, ha dichiarato un funzionario, sottolineando che questi Paesi hanno scelto di coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm) mentre l’Ue non lo ha fatto, e che l'agricoltura europea è riuscita a progredire anche senza queste tecniche.

Sostenitori e oppositori

Il pacchetto sull'editing genetico è sostenuto da una larga parte di operatori del settore, inclusa la Copa-Cogeca, l'ombrello europeo di aziende e cooperative agricole, ed Euroseeds, che rappresenta gli interessi del settore delle sementi che in molti casi coincide con quello dell'agrochimica, che i pesticidi li produce. La tecnologia viene reputata da questi attori uno strumento chiave per ottenere miglioramenti genetici in grado di affrontare i cambiamenti climatici e garantire alti livelli di produzione. Viene invece considerata un pericolo da una parte del mondo scientifico, attivisti ambientali e agricoltori che vorrebbero invece puntare sull'agro-ecologia e sul biologico.

L'idea che tutte le norme di cui sopra (pesticidi, ripristino della natura e genoma editing) siano connesse è sostenuta anche dall'eurodeputato liberale Pascal Canfin (Renew), che presiede la commissione ambiente del Parlamento europeo (Envi). L'europarlamentare francese ha sottolineato che le tecniche di genoma editing svolgono un ruolo chiave nella riduzione della dipendenza dai pesticidi e che le due cose “sono profondamente collegate". Vanno quindi trattate come un pacchetto unico. L'appuntamento durante il quale la discussione si riaccenderà è fissato al 23 maggio, quando si riuniranno insieme la commissione Ambiente e quella Agricoltura per capire (forse) quali saranno i termini di un compromesso.

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