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Venerdì, 26 Aprile 2024
Lavoro

In Europa adesso manca il vino: l'allarme dei produttori

La produzione scenderà a uno dei livelli più bassi mai registrati a causa di cambiamento climatico, malattie e aumento della domanda post-pandemia

La produzione di vino è ai minimi storici. Complici il cambiamento climatico, le malattie e l’aumento della domanda post-pandemia, l’offerta è messa a dura prova. Secondo le previsioni degli esperti la produzione di vino raggiungerà uno dei livelli più bassi mai registrati a causa dei forti danni riportati da Spagna, Italia e Francia, i maggiori produttori mondiali. I vigneti dell'Europa occidentale sono stati colpiti da gelate primaverili, mentre i produttori francesi hanno subito anche forti piogge, grandine e malattie da muffa.

A preoccupare i produttori sono soprattutto i cambiamenti climatici, che ormai da anni stanno mettendo a dura prova il settore, causando danni ai vigneti e dunque, alla raccolta. Secondo Pau Roca, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) gli eventi meteorologici avversi si stanno verificando sempre più frequentemente. Mentre "non c'è un vaccino" contro il cambiamento climatico "ci sono soluzioni a lungo termine che richiederanno grandi sforzi in termini di pratiche sostenibili per coltivare la vite e produrre vino” a cui l’industria deve necessariamente e urgentemente adattarsi.

Secondo le stime dell'Oiv, basate sulle informazioni raccolte da 28 Paesi, che rappresentano l'85 per cento della produzione mondiale nel 2020, quest’anno la produzione dovrebbe aggirarsi tra i 247,1 e i 253,5 milioni di ettolitri (un ettolitro è l'equivalente di 133 bottiglie standard) con una stima media di 250,3 milioni di ettolitri. Questo segnerebbe un terzo anno consecutivo di produzione sotto la media e si avvicinerebbe al livello del 2017 di 248 milioni di ettolitri, il più basso in sei decenni, spiega il Guardian. L'Ue, che vale oltre il 60 per cento della produzione mondiale, accusa un calo complessivo del 13 per cento, ovvero 145 milioni di ettolitri. Comunque, nonostante il calo della produzione, il vino nelle nostre tavole non mancherà, perché le scorte assicurano di soddisfare i livelli di consumo. 

Nell’emisfero meridionale e negli Stati Uniti le cose vanno meglio rispetto all’Europa e si registrano dei bilanci positivi. Nel Sud del mondo, ad eccezione della Nuova Zelanda, il tempo favorevole dovrebbe consentire una produzione elevata nei principali paesi produttori. Le stime prevedono un aumento del 19 per cento rispetto al 2020. La produzione statunitense è stata prevista in aumento del 6 per cento rispetto all'anno scorso, a 24,1 milioni di ettolitri, anche se la siccità estiva in alcune regioni dovrebbe mantenere il volume al di sotto della media quinquennale.

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