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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Create bistecche con cellule umane, minacce all'autore: "Promuove il cannibalismo"

L'artista Orkan Telhan, con l'aiuto di un team di scienziati, ha usato la stessa tecnica adoperata per la produzione in laboratorio di carne sintetica di origine animale. Una provocazione che è andata al di là delle aspettative

Una provocazione artistica, ma basata su solide fondamenta scientifiche. Che però è andata oltre le previsioni, attirando critiche e sollevando polemiche tanto tra il fronte vegano, quanto tra gli amanti della carne. Il progetto si chiama "Bistecca di Ouroboros" ed è una carne realizzata in laboratorio a partire da cellule umane. Orkan Telhan, artista e professore dell'Università della Pennsylvania, l'ha realizzata in collaborazione con un team di esperti in biotecnologie e l'ha esposta al Design Museum di Londra. Sollevando un polverone. E venendo accusato persino di promuovere il cannibalismo.

Tra etica, ecologia e business

L'obiettivo dell'artista, in realtà, era spingere i visitatori del museo alla riflessione su come il cambiamento climatico stia modificando i consumi alimentari, in particolare per quanto riguarda il consumo di prodotti derivanti dagli animali. Come è noto, infatti, da tempo diversi centri di ricerca stanno creando bistecche o hamburger che evitano il ricorso alla classica macellazione, partendo dalla "coltivazione" in laboratorio di cellule animali. Gli investimenti in questo nuovo tipo di prodotti sono sempre più grandi e alcune multinazionali hanno già messo le mani su quello che potrebbe essere uno dei maggiori business del futuro in campo agroalimentare. Di recente, Singapore è stato il primo Paese al mondo ad autorizzare il commercio (e dunque anche il consumo) di carne in laboratorio, per la precisione bocconcini di pollo creati a partire dalle cellule di questa specie. 

Allevatori sul piede di guerra

La carne in laboratorio non piace certo all'industria zootecnica, che teme di perdere importanti fette di mercato. I ricercatori di mercato stimano che il business della carne coltivata potrebbe raggiungere i 214 milioni di dollari entro il 2025 e più del doppio fino a 593 milioni di dollari entro il 2032. Un entusiamo che però sta creando nuovi fronti di battaglia. Di recente, per esempio, al Parlamento europeo vi è stato un duro scontro tra opposte fazioni sulla legge Ue che consente a prodotti a base vegetale (e in futuro a quelli a base di cellule animali) di poter essere commercializzati con il nome di hamburger o bistecca. La legge è passata, ma gli allevatori europei stanno continuando la loro battaglia in Europa per chiedere che il settore venga tutelato. Di contro, ambientalisti e vegani (e non solo loro) fanno lobby a Bruxelles per chiedere che l'Ue tenga fede alla strategia Farm to fork, in cui si prevede una riduzione dei consumi di carne, in particolare quella rossa, sia per ragioni di salute che ambientali. Il dito è puntato soprattutto contro gli allevamenti intensivi. 

Un'opera mal interpretata

L'installazione di Telhan, in realtà, non è uno spot a favore o contro una delle due opposte fazioni. Da un lato, come ha spiegato al New York Times, l'opera vuole denunciare la crescente richiesta di consumi di carne animale nel mondo, a dispetto della parallela crescita di consumi alternativi (e di prodotti alternativi). Dall'altro, mira a evidenziare quella che Telhan (e non solo lui) reputa un modo ipocrita di rapportarsi alla carne creata in laboratorio. Le aziende di questo settore nascente si autopromuovono come produttori di cibo "senza uccisioni", anche se la maggior parte di loro farebbe molto affidamento sul siero bovino fetale raccolto durante la gravidanza delle vacche.

"Il nostro progetto fornisce una soluzione assurda a un problema serio", ha detto Andrew Pelling, un biofisico che ha collaborato con Telhan e la designer industriale Grace Knight per creare le bistecche 'umane'. “Ma nel nostro scenario, almeno abbiamo il consenso delle persone da cui abbiamo preso le cellule, mentre nel mondo delle carni coltivate in laboratorio si prendono cellule da animali senza il loro consenso", aggiunge. In altre parole, l'opera vuole far ragionare in profondità anche sul concetto di eticità applicata alla produzione alimentare. 

Una profondità che non tutti hanno compreso. Telhan è stato subissatto di messaggi di odio e anche di vere e proprie minacce. Alcuni lo hanno accusato di cannibalismo, visto anche il progetto usa come logo l'Ouroboros, simbolo antico di un serpente che di morde la coda. Ma c'è anche chi ha contatto l'artista per sapere se era possibile acquistare kit di carne prodotta da cellule umane. E persino alcuni fondi di investimento si sono interessati a questa tecnologia. "Questo progetto è stato provocatorio, forse troppo provocatorio", ci scherza su Telhan.

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