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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente&Clima

“Tassare la carne entro il 2025”: la proposta salva-clima arriva dai medici inglesi

Nel mirino anche i latticini e altri prodotti che contribuiscono ogni anno al 25% delle emissioni di gas serra generate dall'uomo. Per gli esperti l'imposta si può evitare, ma solo se l'industria agisce senza l'intervento dei Governi

Le associazioni di categoria di medici e personale sanitario del Regno Unito hanno chiesto che venga introdotta una tassa sugli alimenti con un forte impatto ambientale, a meno che l'industria dei prodotti nel mirino non intraprenda un'azione volontaria per ridurre il loro impatto ambientale. I firmatari dell’appello ritengono che il riscaldamento globale rimarrà fuori controllo finché non si farà un'azione per ridurre il consumo di cibo che provoca emissioni elevate, come la carne rossa e i latticini. E secondo gli esperti in materia di salute, le diete più sostenibili per l’ambiente sono anche più sane e riducono le malattie.

"Gli individui fanno la differenza"

Di qui la richiesta di introdurre imposte sugli alimenti a partire dal 2025 avanzata dalla UK Health Alliance on Climate Change. “Sono il primo ad ammettere che mi piace una bistecca ogni tanto, ma è chiaro che se vogliamo evitare un pericoloso riscaldamento globale dobbiamo iniziare a riconsiderare il nostro atteggiamento verso il cibo”, ha dichiarato al Guardian il professore Andrew Goddard, presidente del Royal College of Physicians e firmatario della proposta. “Ognuno di noi ha la responsabilità e la capacità di fare la differenza come individuo”, ha aggiunto l’accademico.

Quanto inquina il cibo

La proposta arriva assieme a un nuovo rapporto dell'alleanza che riunisce 21 organizzazioni sanitarie, tra cui molte facoltà di medicina, la British Medical Association, il British Medical Journal e l’istituto Lancet. Secondo gli esperti, la produzione alimentare è responsabile di un quarto delle emissioni mondiali di gas serra e una serie di studi scientifici ha dimostrato che la carne rossa e i latticini hanno impatti molto maggiori rispetto agli alimenti di origine vegetale.

Stop alle offerte speciali

Tra le richieste degli esperti ci sono anche una serie di raccomandazioni all’industria alimentare che, se applicate, renderebbero il settore meno dannoso per l’ambente e dunque superflua l’introduzione di una tassa. Tra le richieste degli esperti c’è la messa la bando delle offerte “compra uno prendi uno gratis” sul cibo dannoso per la salute e l'ambiente e per gli alimenti deperibili che spesso vengono sprecati.

La scelta delle mense britanniche

L’alleanza chiede inoltre che campagne di informazione sulla dieta includano messaggi sul riscaldamento climatico e che le etichette sugli alimenti ne rivelino l'impatto ambientale. Alcune azioni - fa notare il Guardian - sono già state intraprese. Ad esempio, le mense del settore pubblico del Regno Unito, che servono miliardi di pasti all’anno, si sono impegnate a ridurre la quantità di carne che servono del 20%, tagliando 9 milioni di kg di carne all'anno.

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