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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Con la nuova Pac tagli di oltre il 50 per cento per il riso italiano. La denuncia di Confagricoltura

Italia leader nella produzione in Europa, ma la riduzione dei pagamenti da Bruxelles mette a rischio il comparto. La soluzione potrebbe arrivare dagli eco-schemi

Riso italiano sotto scacco, tra costi sempre maggiori e i possibili tagli in arrivo con la nuova Politica agricola comune europea. Queste le preoccupazioni espresse al termine del Tavolo Riso, convocato dal sottosegretario Gian Marco Centinaio al ministero delle Politiche agricole. Le elaborazioni realizzate per Ente Risi sulla riforma della nuova Pac per il comparto preoccupano Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura , che precisa: “È previsto un taglio dal 50 al 78% dei pagamenti oggi destinati ai risicoltori, a seconda delle scelte di rimodulazione nazionali; comunque si tratta di una forte decurtazione per le imprese di un settore fondamentale per il nostro made in Italy”.

Indiscussa la leadership italiana nella produzione del riso in Europa, in base ad un'analisi condotta dal Crea, l'ente del governo per la ricerca in ambito agricolo. Il nostro Paese vanta infatti 234 mila ettari di superficie investita in questa coltura, pari al 52% dell'intera superficie Ue. Le tonnellate prodotte sono oltre 1,5 milioni, pari al 54% del totale comunitario. Il settore biologico conta 16 mila ettari, equivalenti al 7% del totale nazionale.

Le difficoltà del settore

Per rispondere al rischio dei tagli, Lasagna avverte che bisogna avviare indagini mirate sui costi produttivi a livello nazionale, in tutti i segmenti della filiera. Lo scopo è di calcolare e suddividere più equamente il valore aggiunto di questo prodotto agricolo. “Le aziende si trovano da una parte perdite di remunerazione insostenibili sul fronte dei pagamenti comunitari, dall’altro la necessità di mantenere comunque un livello di produzione adeguato (in quantità e qualità) alle esigenze dei consumatori”, ha spiegato Giovanni Perinotti, presidente della Federazione nazionale risicoltura. Il settore si trova inoltra ad affrontare sfide continue sui mercati internazionali, specie a causa delle concessioni accordate dall'Unione Europea negli scambi commerciali con i Paesi terzi.

Valorizzare l'acqua negli eco-schemi

Tra le risorse da mettere in risalto nella produzione del riso c'è sicuramente l'acqua, indispensabile per una coltura che ne assorbe in grandi quantità. Confagricoltura chiede al Ministero per le politiche agricole di valorizzarla negli eco-schemi che sta sviluppando. Se elaborati in modo corretto, questi dovrebbero permettere di recuperare, almeno in parte, la diminuzione delle risorse percepite dai produttori sui pagamenti diretti. L'invito più generale è di valutare la ripartizione del plafond disponibile, garantendo il premio accoppiato al comparto nella nuova programmazione dello sviluppo rurale. La nuova Pac obbliga ciascuno Stato membro a dotarsi su base volontaria di schemi per il clima e l'ambiente (eco-schemi). Questi attribuiscono un pagamento annuale per ettaro, aggiuntivo al pagamento di base, agli agricoltori che si impegnano a osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. Il Ministero italiano ha finora individuato sette eco-schemi, che costituiranno i pilastri nell'architettura della nuova politica agricola europea. Il vicepresidente Lasagna ha concluso affermando: “Serve un patto di settore. Una filiera coesa ed una inter-professione responsabile potranno e dovranno trovare le soluzioni per affrontare la perdita di redditività che gli scenari comunitari prospettano e che andrà limitata da scelte oculate a livello nazionale”.

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