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Sabato, 27 Aprile 2024
Nutrienti per il suolo

La corsa dell'Ue ai fertilizzanti: "Puntare sugli impianti di biogas"

Il Parlamento europeo ha votato un pacchetto di proposte per accelerare l'autosufficienza europea nella produzione di queste sostanze

Più fertilizzanti 'europei', equiparazione tra concimi chimici e naturali, e facilitazioni per il biogas. Questa in sintesi la risoluzione approvata dal Parlamento europeo. Il testo è la risposta alla Comunicazione europea per i fertilizzanti, che la Commissione aveva presentato pochi mesi fa per rispondere alla grave crisi di concimi chimici provenienti principalmente da Russia e Bielorussia. Col conflitto, i fertilizzanti minerali da relativamente economici sono diventati proibitivi facendo schizzare i costi per gli agricoltori e spingendo alcuni a rinunciare a determinate coltivazioni, più esigenti in termini di nutrienti.

Punti chiave

La strada era stata dettata pochi giorni fa dalla Commissione agricoltura del Parlamento con alcuni punti chiave: puntare all'uso della riserva agricola 2023 e alla sospensione dei dazi sui fertilizzanti minerali, bocciando invece ulteriori aiuti di Stato. Gli eurodeputati insistono nel chiedere una revisione del bilancio della Politica agricola comune, nonostante l'esecutivo guidato da Ursula von der Leyen non pare essere d'accordo. Nel testo si richiedono poi interventi sul medio e lungo periodo come investimenti per individuare tecniche migliori di concimazione e di assorbimento dei nutrienti nel suolo, più fertilizzanti azotati e leguminose. Si fa cenno anche al ricorso a Ecoschemi (contenuti nella Pac) e strategie europee per sviluppare nuovi fertilizzanti e trovare nuovi bacini minerari in Ue.

Le decisioni di Bruxelles

La Comunicazione sui fertilizzanti risale allo scorso 9 novembre e avevo provato ad affrontare le gravi alterazioni sul mercato dei concimi chimici indicando come priorità l'accesso di gas naturale per i produttori, aiuti finanziari tramite la riserva agricola 2023, la possibilità di sfruttare il meccanismo degli aiuti di Stato ed una diversificazione nelle importazioni. L'intervento è stato però reputato insufficiente per rispondere ai bisogni degli agricoltori. Da qui la scelta dello strumento della risoluzione.

Letame al centro

Gli europarlamenti hanno sottolineato il "ruolo fondamentale svolto dal bestiame nell'equilibrio dell'agricoltura europea nel mantenere la produzione agricola sostituendo e integrando i fertilizzanti minerali". Hanno inoltre ribadito la necessità di sfruttare meglio "fonti di nutrienti organici che attualmente non sono sfruttate al meglio,come il letame, il digestato, i liquami e i fanghi di depurazione degli animali". Rispetto alla riserva agricola per il 2023, pur ritenendo che la si possa utilizzare, i deputati non la ritengono sufficiente per affrontare l'impennata dei prezzi dei fertilizzanti e il conseguente rialzo sui costi di produzione. Anche l'aumento degli aiuti di Stato è stato scartato, in raccordo con quanto affermato dal commissario all'Agricoltura Janusz Wojciechowski, dato che potrebbe creare frammentazione e competizione sia tra le industrie produttrice che fra i singoli agricoltori.

Stop ai dazi (tranne per Putin)

I parlamentari hanno ribadito l'importanza di continuare, per il breve periodo, con la sospensione dei dazi su tutti i fertilizzanti minerali, ad eccezione di quelli provenienti da Russia e Bielorussia. Questa misura viene reputata necessaria per stabilizzare i prezzi sul mercato. D'altra parte però essa è funzionale solo nel breve termine, dato che l'obiettivo dichiarato dall'Ue è quello di rafforzare l'indipendenza dalle importazioni di concimi al fine di creare un'industria europea a basse emissioni di carbonio. A questo proposito i deputati hanno chiesto all'esecutivo di Bruxelles di sviluppare una Strategia europea sui fertilizzanti e una sulla Gestione sostenibile dei nutrienti nel suolo entro giugno 2023. Per i fertilizzanti minerali, come gas naturale, fosforo e potassio, la provenienza extracomunitaria rende difficile l'autosufficienza nel breve periodo.

Meno limiti nelle aree sensibili

Per il lungo termine, i deputati di Strasburgo puntano ad un maggior utilizzo di energie rinnovabili e sostanze nutritive riciclate per produrre fertilizzanti azotati, come i cosiddetti Renure e l'azoto recuperato dal letame. Chiedono inoltre un incremento delle leguminose, sia per tutelare la biodiversità che per facilitare la fissazione dell'azoto nel suolo. Insistono inoltre su un uso maggiore di biostimolanti per ottimizzare la fertilizzazione e l'assorbimento dei nutrienti. Tra le richieste indirizzate alla Commissione europea c'è anche quella di considerare delle esenzioni dal limite di 170 chilogrammi di azoto per ettaro all'anno per i fertilizzanti organici in alcune aree degli Stati membri. Un limite che l'Ue ha posto al fine di proteggere le aree sensibili da inquinamento eccessivo da nitrati, ma che adesso si scontra con la carenza di concimi minerali. In un momento in cui l'Unione europea sta cercando di perseguire un difficile equilibrio tra tutela dell'ambiente e salvaguardia del settore agricolo, la richiesta di equiparazione ai concimi chimici di tutti i nutrienti provenienti dal letame trasformato rappresenterebbe una svolta come pure un rischio in determinate zone.

Le reazioni

“La carenza a cui abbiamo assistito in quest’ultimo anno dimostra l’importanza che hanno i fertilizzanti per l’intera catena dell’agrifood e per la nostra sicurezza e sovranità alimentare. Ne importiamo troppi e ne produciamo troppo pochi", ha commentato l’eurodeputata della Lega Rosanna Conte, soddisfatta del risultato raggiunto a Strasburgo, e favorevole all'equiparazione. "In questo modo, non solo tuteliamo le nostre aziende, ma contrastiamo anche i rincari dei prezzi alimentari che stanno pesando sempre più sulle nostre famiglie", ha detto la parlamentare, sottolineando poi: "Inoltre, abbiamo chiesto di incrementare la diffusione regionale di impianti di biogas di piccola e media scala dediti alla produzione di fertilizzanti, in particolare di digestato, ed energia". La soddisfazione per il testo è bipartisan. "Questa crisi ha rivelato che i nostri fertilizzanti possono essere ecologicamente intelligenti e 'Made in Ue'. Il passaggio dai fertilizzanti a base di gas naturale a quelli organici consentirà all'Ue di controllare meglio i costi, a vantaggio degli agricoltori", ha commentato Clara Aguilera, coordinatrice per i Socialisti e democratici della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.

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